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Minorenni ubriachi e molesti alle feste, l’appello dei sindaci

Rueglio

Parte dai vandalismi registrati alle ultime feste di paese, la sindaca di Rueglio, per lanciare un appello alle famiglie a nome dei sindaci della Valchiusella, che dell’emergenza dei ragazzini dalle condotte fuori controllo per l’abuso di alcol, si sono ripetutamente confrontati con le forze dell’ordine, in questi mesi. «Ai genitori chiediamo di vigilare di più sui loro figli minorenni, per il loro bene. Noi facciamo il possibile come amministratori, e in collaborazione con i carabinieri, ma non possiamo presidiare ogni situazione h24. Fanno danni, ma soprattutto alcuni di loro stanno male per aver bevuto troppo e chissà cosa. E questo è pericoloso su individui così giovani».

Da Halloween alla disco

Gabriella Laffaille sviscera un tema di cui non è facile parlare senza urtare la sensibilità di qualcuno. Ma forse qui la situazione è andata oltre, spiega, non fosse altro che per l’eco di questi fatti su comunità di poche centinaia di abitanti. Rueglio ne conta 800, di anime. Laffaille racconta di problemi di quiete pubblica causati da gruppi di giovanissimi, 14-16enni provenienti da tutta la valle, a margine delle feste di paese, da Halloween alla discoteca organizzata nell’ambito della Festa di autunno, gli eventi al salone pluriuso di Eporadio, che pure si attrezza con due buttafuori all’interno e uno all’esterno. Sedie rotte nei paraggi, danneggiamenti vari e dispetti in piena notte ai residenti, in zona vecchio mulino a cui si ha accesso passando dal retro del pluriuso, e non solo lì. «Noi siamo tutti preoccupati – dice la sindaca – ne ho parlato con gli altri sindaci, anche i carabinieri sono al corrente che quando ci sono queste feste dei ragazzini molto giovani si ubriacano e stanno male. Come è successo ad Halloween, quando una consigliera ha dovuto chiamare un’ambulanza per soccorrere una ragazzina ubriaca. Si creano situazioni di disturbo molto spiacevoli, per cui è capitato di dover chiamare il 112. Ne ho parlato in conferenza dei sindaci, e pure i colleghi hanno riconosciuto che siamo di fronte a un campanello d'allarme».

Il mix alcol eccitanti

L'appello va ai genitori, ripete Laffaille. «Alle famiglie affinché vigilino un po' di più: oltre che per la quiete pubblica, perché ovviamente le persone poi si lamentano, noi sindaci siamo preoccupati per la salute di questi ragazzi. Mi dicono che prendono dei cocktail a base di vodka e in più aggiungono della Red Bull, che è un eccitante. Sui giovanissimi questi intrugli hanno degli effetti devastanti, senza chiederci se in quei cocktail non ci aggiungano anche qualche polverina schifosa. In questi gruppi ci sono i nostri e quelli degli altri paesi. Poi le serate cominciano sempre molto tardi, la festa praticamente inizia quando una volta era ora di tornare a casa». E il fatto che ai minori non debbano essere serviti alcolici è facilmente aggirabile «mandando l’amico più grande al bar, o portandosi le bottiglie da casa». Quando passano dalle scuole medie in valle alle superiori a Ivrea entrano in un altro mondo, prova a riflettere il sindaco di Val di Chy, Remo Minellono. E qualcuno si perde. «Basta vedere cosa succede nelle feste dei Coscritti. Sia chiaro, nessuna festa va demonizzata e da noi non succede nulla di diverso da tutti gli altri luoghi. Purtroppo la realtà oggi è questa. In Valchiusella come altrove». Proprio in valle pare che alcuni locali non diano più disponibilità a fare da location a eventi di ragazzi. «E vero che ogni ragazzino preso da solo è sicuramente bravissimo – sottolinea ancora Laffaille – però quando hanno bevuto e gioca l'effetto branco si crea una situazione devastante. Allora non lamentiamoci rispetto a quello che accade: l’altro giorno ancora sentivo alla radio di una ragazzina di 15 anni che ha accoltellato un coetaneo nella zona di Napoli. Per fortuna non siamo a questi livelli, però, lo ripeto, siamo davanti a un campanello d’allarme».

Il giorno dopo

Esperienza diretta ne ha la presidente Pro loco di Rueglio, Elena Serena, ex vigile proprio a Rueglio: «L’impressione che ho io è che ci sono ragazzi totalmente fuori controllo, giovanissimi a cui i genitori potrebbero dare un’occhiata di tanto in tanto, andando fisicamente dove stanno facendo festa. Il giorno dopo troviamo un disastro in giro per il paese, tra bottiglie di superalcolici e lascio immaginare cosa altro. Servirebbe una presa di coscienza collettiva: ci sono 12-13enni che si fanno le canne, in paese si sa. Bambini».

Dall’istituto comprensivo di Vistrorio interviene la dirigente Roberta Subrizi: «Se questo è quello che succede bisogna interrogarci ulteriormente, sia come scuola sia come famiglie».

L’istituto porta avanti da anni progetti sulla prevenzione delle dipendenze. Gestisce inoltre uno sportello ascolto di sostegno psicologico destinato non solo ai ragazzi, ma anche a colloqui individuali con i genitori che ne fanno richiesta.

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