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Al festival Dedica di Pordenone arriva Kader Abdolah, l’ottimista dell’integrazione

TRIESTE «La letteratura è l’unico modo per resistere. In assoluto, solo grazie alla letteratura siamo in grado di avere un mondo migliore. Le pistole, le armi, la violenza non hanno mai funzionato. Solo la letteratura». Parola di Kader Abdolah, lo scrittore iraniano-olandese al centro dell’edizione di Dedica 2025 a Pordenone. Kader Abdolah è un orttimista dell’integrazione, un convinto sostenitore del dialogo costruttivo fra le culture. Un impegno più che mai importante in momenti come quelli che stiamo vivendo, sospesi tra due guerre (nel cuore dell’Europa e in Medio Oriente), preoccupati per il futuro.

Sarà dunque lui l’autore protagonista della 31esima edizione del festival atteso a Pordenone dal 15 al 22 marzo 2025, organizzato dall'associazione culturale Thesis e sostenuto dalla Regione, dal Comune di Pordenone e dalla Fondazione Friuli.

Come ogni anno, Dedica offrirà al pubblico occasioni di approfondimento che andranno oltre la letteratura. Incontri, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, mostre permetteranno di esplorare il mondo di Abdolah in tutte le sue sfaccettature. Gli eventi coinvolgeranno tanto il pubblico adulto quanto le nuove generazioni.

«Con una scrittura lineare, suggestiva e avvolgente, caratterizzata da una grande forza poetica ed evocativa – spiega Claudio Cattaruzza, curatore di Dedica – Kader Abdolah affronta tematiche profonde, capaci di suscitare emozioni e invitare alla riflessione. Le sue opere intrecciano passato e presente, realtà e immaginazione, costruendo un ponte culturale tra la letteratura persiana e quella occidentale, per superare stereotipi e barriere e promuovere una reciproca conoscenza».

«Kader Abdolah – ancora Cattaruzza – rappresenta un riuscito esempio di letteratura “meticcia”, scrive nella lingua del paese d’adozione senza per questo rinunciare ad essere testimone e memoria degli ambiti e delle vicende legate alle sue origini, dimostrando, però, di avere una straordinaria capacità di trascendere la propria vicenda personale per farsi interprete di temi universali».

Kader Abdolah ha alle spalle una vita segnata dall’esilio e dall'impossibilità di tornare nel suo Paese. Nato in Iran nel 1954, è stato perseguitato sia sotto il regime dello scià che durante il governo degli ayatollah e dopo un periodo di clandestinità in Turchia ha ottenuto nel 1988 lo status di rifugiato nei Paesi Bassi, dove ha scelto di vivere e di scrivere in “nederlandese”, per dare voce ai temi che gli stanno a cuore: l'esilio, la memoria, l’integrazione, il riscatto personale.

Dedica ha il suo baricentro nella letteratura, ma, come sottolinea il presidente dell’associazione Thesis Antonino Frusteri, «in un momento storico in cui le questioni geopolitiche e i diritti umani in Iran sono più che mai attuali, il festival permetterà al pubblico di confrontarsi su temi come il ruolo delle donne, l'attivismo, l’intolleranza, la libertà di espressione. Abdolah ci guiderà nella comprensione di una realtà complessa che ci appare distante, ma che merita una riflessione profonda».

Abdolah è diventato uno degli scrittori più apprezzati in Olanda e a livello internazionale. Fra i suoi libri più celebri vi sono La casa della moschea, un affresco della vita iraniana prima e dopo la rivoluzione islamica, e Scrittura cuneiforme, che racconta la storia di un immigrato che cerca di preservare la propria cultura mentre abbraccia una nuova vita in Occidente.

Pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, Abdolah è nato ad Arak in Iran nel 1954. Perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, dal 1988 è rifugiato politico nei Paesi Bassi. Da quando ha cominciato a scrivere in “nederlandese”, la “lingua della libertà”, coniugando le tradizioni letterarie di Oriente e Occidente, è diventato uno dei più importanti e amati scrittori di questo Paese. Nel 2000 ha pubblicato Scrittura cuneiforme (Iperborea), romanzo con il quale raggiunge la notorietà e il successo internazionale, successivamente con La casa della moschea (Iperborea) ottiene in Italia il Premio Grinzane Cavour 2009. Tra gli altri suoi romanzi, pubblicati in Italia tutti da Iperborea, si ricordano Il viaggio delle bottiglie vuote, Un pappagallo volò sull'IJssel, Uno scià alla corte d'Europa, Il re, Il corvo, Il sentiero delle babbucce gialle.

Per i suoi lavori pubblicati in diverse lingue ha ricevuto numerosi premi ed è stato decorato con l’Ordine del Leone dei Paesi Bassi e insignito del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia. —

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