Cividale, Mastellari indica l’obiettivo: «Giocarci la Coppa Italia»
Quella alla Fortitudo non è mai una sfida come le altre per Martino Mastellari, bolognese doc cresciuto nelle giovanili della Effe prima di diventarne avversario abituale. Nella vittoria di sabato, la prima nel suo “derby” da quando veste la maglia di Cividale, ha mandato a bersaglio due triple pesanti, che hanno contribuito ad arginare la rimonta degli emiliani e a centrare l’ottavo successo consecutivo. E ora l’obiettivo è centrare la qualificazione in Coppa Italia, che si giocherà tra il 14 e il 16 marzo. Per farlo bisognerà arrivare tra le prime quattro alla fine del girone di andata.
Che emozione le lascia sfidare la Fortitudo?
«Negli anni passati lo vivevo in maniera più viscerale, ora il rapporto è cambiato, ormai sono tanti anni che ci gioco contro e subentra un po’ l’abitudine. L’emozione più grande è quando si torna a Bologna e trovo i miei compagni di squadra di un tempo piuttosto che i miei amici lì in Fossa».
La tripla sulla sirena è la sua cartolina ricordo del match?
« Secondo me è stata più importante la seconda, sceglierei quella. Nell’esultanza c’è poco del soprannome di “Silent Killer”. Mi è stato affibbiato quest’anno, diciamo che sul campo va benissimo, ma poi chi mi conosce davvero sa che di “Silent” ho poco: sono uno che parla veramente tanto. Mi piace e sul parquet va benissimo, ma fuori non mi si addice per niente».
Chiudendo sulla Effe, il ritorno di Caja è la scelta giusta?
«Attilio riprende in mano il lavoro fatto l’anno scorso e i giocatori che già c’erano sanno cosa aspettarsi, perché conoscono quanto è duro».
Riusciranno a chiudere nelle zone nobili dalla classifica?
«Questo è un campionato strano. Io mi aspetto che le varie Brindisi e Pesaro, che hanno iniziato male, nell’arco del campionato si mettano a posto e ritornino in alto. La Fortitudo poi è 4-7, con un paio di vittorie consecutive sarebbero già ai play-off, quindi dire di sì. Il vero potenziale di queste squadre si vede da gennaio in poi e da lì in poi giocarci contro sarà veramente dura».
Parlando di Cividale, come vivete questa piccola “sosta nazionali”?
«Ci voleva. 5 partite in 14 giorni è un ritmo da playoff, affrontarlo già a novembre è dura. Questi 2-3 giorni di scarico saranno fondamentali per rifiatare, soprattutto per chi ha qualche dolorino, e ripartire da Cento. Poi si ricomincerà a correre: altre 4 partite in 14 giorni È un ritmo abbastanza folle. Certo per noi giocatori è sempre più bello giocare che allenarsi e andare in campo così spesso fa volare il campionato, oltre a tenerci sempre sul pezzo e a dare tanti stimoli».
Qual è il vostro prossimo obiettivo?
«Noi stiamo vivendo un momento di grande entusiasmo e andiamo in campo cercando di vincerle tutte. È chiaro che in un campionato così lungo arriverà un momento di flessione. Il nostro piccolo sogno è la Coppa Italia, portarci Cividale sarebbe un traguardo incredibile e noi ci crediamo».