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Omicidio di Fener, Sanchez: «Querelerò il teste che mi ha incolpato»

«Non ho toccato Costa». Junior Cedano Sanchez nega di entrarci qualcosa con l’omicidio volontario del 6 maggio 2023, davanti alla stazione ferroviaria di Fener.

E il coimputato con Pedro Livert Dominguez va anche oltre, nelle sue dichiarazioni spontanee su un foglio di carta: «Non ho ancora capito perché sono accusato di un fatto così grave. Non l’ho colpito con pugni o schiaffi, anzi non c’è stato alcun contatto fisico. In quest’aula, ho sentito addirittura che sarei stato io a uccidere Antonio Costa: presenterò una querela per falsa testimonianza contro questa persona. Posso dire di aver sempre lavorato, ho quattro figli e anche dei nipoti. Ho fiducia nella giustizia».

Cedano Sanchez era presente alla festa latino-americana al Kangur bar: «Ero con i miei colleghi di lavoro, mio figlio, la sua fidanzata e la famiglia di lei. È stata davvero una bella serata, fino a quando il ragazzo mi ha detto che c’era stata una molestia alla giovane donna e gli ho consigliato di lasciar perdere. Vicino a me c’erano Pedro Livert Domiguez e Victoriano Carvajal de los Santos, prima che me ne andassi. In un secondo momento, ho visto Pedro che stava litigando con qualcuno e, solo in quel momento, mi sono avvicinato».

È qui che compare un coltello: «Costa ce l’aveva dietro la schiena e, a un certo punto, ha alzato il braccio per farlo vedere. Pedro gli ha bloccato la mano destra e i due sono rimasti fermi. Ero spaventatissimo e mi sono messo alla ricerca di mio figlio, perché non lo vedevo. Sono entrato nel bar, anche perché volevo andarmene via e siamo usciti insieme».

Sembrerebbe che, quando Sanchez ha lasciato Fener, Costa fosse ancora vivo: «Sono andato alla pizzeria da Frank a proseguire la serata. Ho visto arrivare Pedro , che mi ha mostrato la mano ferita. Ho saputo dopo che c’era stato un morto: avevo visto Costa in piedi».

«Qualcuno non ha detto il vero», ha esclamato l’avvocato Marcello Stellin, uno dei difensori di Dominguez, «chi ha mentito?». Ecco perché ha chiesto senza ottenerla l’audizione di altri tre testi e il confronto tra Luis Manuel, figlio di Pedro e la nipote di Frank. I due hanno reso deposizioni opposte, ma per la Corte d’Assise nulla di rilevante. Mercoledì prossimo comincerà la discussione: prima il pm Alberto Primavera e poi la legale di parte civile Clara Marchetti.

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