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Il lavoro green cresce in Friuli Venezia Giulia: 40mila nuovi posti in regione

C’è il biodesigner che studia l’eco-compatibilità dei prodotti a base di insetti, alghe, batteri e piante oppure il professionista della gestione e del riciclo dei rifiuti. Il rapporto GreenItaly 2024 offre una panoramica completa sulla crescita e l’evoluzione dei “green jobs” in Italia.

Nei prossimi quattro anni si stima che il Paese avrà bisogno di oltre 2,4 milioni di lavoratori (quasi due terzi del fabbisogno totale) legati all’economia verde. A Nord Est nel 2023 sono stati creati 456 mila nuovi posti legati a questo settore che incidono per il 23% sul totale dei posti di lavoro: di questi ci sono state 40.670 assunzioni in Friuli Venezia Giulia e 194 mila in Veneto.

Questo documento, frutto della collaborazione tra Fondazione Symbola e Unioncamere, mostra come la green economy stia diventando un settore cruciale per il futuro del lavoro e dello sviluppo sostenibile. Uno scenario che dimostra come la sostenibilità stia diventando un requisito trasversale, sempre più richiesto in diversi comparti produttivi.

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La crescita dei green jobs

A livello nazionale, il rapporto evidenzia come i “green jobs” rappresentino un elemento cardine per la transizione ecologica, coinvolgendo interi settori che spaziano dall’energia all’edilizia, passando per l’agricoltura, la manifattura e la logistica. Oggi le professioni verdi costituiscono il 13,4% degli occupati in Italia, pari a più di 3 milioni di lavoratori. Solo lo scorso anno sono stati programmati 1,9 milioni di nuovi contratti per figure professionali legate alla green economy, pari al 34,8% del totale dei contratti previsti con un incremento di oltre 100 mila unità rispetto al rilevamento precedente.

Chi sono i lavoratori green

Le competenze richieste spaziano dalle conoscenze tecniche sulla sostenibilità alla capacità di sviluppare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale. Il settore dei green jobs include, infatti, una vasta gamma di figure professionali che spaziano dalla progettazione e sviluppo di sistemi sostenibili all’ottimizzazione dei processi industriali, fino alla gestione di rifiuti e alla produzione di energie rinnovabili. Ma si aprono spazi importanti anche nel settore finanziario dove l’adozione della direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità richiederà nelle aziende l’assistenza di una legione di consulenti esterni come revisori della sostenibilità ed esperti di gestione del rischio.

Poi c’è anche il sustainability and carbon analyst che deve valutare se una azienda sta facendo passi avanti nell’utilizzo del carbone oppure i net-zero project managers che gestiscono i progetti finalizzati alla decarbonizzazione come impone il Green Deal.

Nuove figure professionali anche nel settore energetico con la richiesta di manager che dovranno gestire gli investimenti legati alle rinnovabili. In ambito ecologico arrivano i tecnici di gestione dell’ecosistema e della biodiversità. Nel campo delle costruzioni l’esperto che dovrà assicurare che le moderne tecnologie edilizie siano integrate in modo efficace nei progetti.

In Fvg 69 mila nuovi posti

Il Nord Ovest resta l’area con il maggior numero di green jobs (1.018 mila unità, pari al 32,2% del totale), seguita dalle 750 mila unità del Nord Est (23,7% del totale occupati green nazionali). In Friuli Venezia Giulia (40.670 green jobs) l’incidenza sulle nuove assunzioni dei mestieri verdi è del 35,8%. Anche se il numero complessivo di posti green è inferiore a quello di regioni più popolose come Lombardia e Veneto, il Friuli Venezia Giulia si distingue per la forte integrazione di competenze sostenibili nei settori chiave dell’economia. In regione le figure più richieste includono ingegneri ambientali, tecnici per l’efficienza energetica, esperti di gestione dei rifiuti e agronomi con competenze in pratiche agricole a basso impatto ambientale. Una presenza necessaria visto che sono oltre 8 mila le imprese Fvg che hanno investito in prodotti green.

Innovazione e sostenibilità: le sfide

Il rapporto GreenItaly sottolinea come la domanda di competenze green sia accompagnata da una trasformazione strutturale nel modo in cui le imprese italiane operano e producono. Oltre alle professioni direttamente collegate alla gestione ambientale, emerge una crescente necessità di competenze sostenibili anche in aree come la logistica e la progettazione, con l’88,8% delle attivazioni nel settore logistico e l’86,7% nella progettazione e sviluppo legate a professionalità verdi. Questo dimostra come la sostenibilità stia diventando un requisito trasversale, sempre più richiesto in diversi comparti produttivi.—

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