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Coppa Davis, le prime parole dei campioni. Sinner: “Trofeo condiviso con gli italiani”. Volandri: “Se in futuro Jannik non giocasse lo capirei”

L’Italia vince la Coppa Davis 2024. Ecco le prime parole a caldo dei protagonisti azzurri dopo la vittoria a Malaga, raccolte da Sky Sport.

Sinner: “Confermarsi non era facile”

Le parole di Sinner: “Non era facile, ma ci siamo riusciti. Contenti di avere un trofeo di questa importanza, si condivide molto con il popolo italiano. Matteo ha giocato benissimo, hanno dato un grande contributo anche Lorenzo, Bolelli e Vavassori. Non era facile confermarci, ma ci siamo riusciti. Il mio record di vincere almeno un set in ogni partita? C’è tanto lavoro dietro, non c’è nulla di scontato, le partite si possono perdere. Sono molto contento di come ho lavorato con il mio team. Ora vediamo il prossimo anno come va…”

Berrettini: “Devo tantissimo a Jannik”

Le parole di Matteo Berrettini: “Speriamo che i festeggiamenti non finiscano qui. E’ stata una Coppa molto voluta, con tante vicissitudini. Ho avuto tanti dubbi a inizio stagione, ma ho voluto fortemente tornare per rappresentare l’Italia e ora è bellissimo alzare la Coppa. Devo tantissimo a Jannik, non solo in campo ma anche fuori. Mi ispiro a quello che sta facendo, la sua voglia di migliorarsi e non mettersi limiti. Anche solo il fatto di venire qui dopo una stagione così piena di successi e continuare a dare tutto, è qualcosa di non scontato. La sua promessa dell’anno scorso? Sta diventando un mezzo mago… La mia condizione? Voglio confermarla, ho ritrovato la gioia di giocare, poi non si può mai sapere quello che succede ma alzare la Davis è una grande gioia. Il momento del tennis italiano? Non lo so cosa c’è di speciale, è un mix di fattori, ma pensando al nostro gruppo siamo dei ragazzi che ci tengono e ci mettono il cuore in ogni difficoltà. Ci sono poi delle generazioni che si alternano, anche le ragazze hanno fatto una grandissima stagione”.

Volandri: “Se Jannik non giocasse in futuro lo capirei, ma ora ci godiamo il momento”

Così invece Filippo Volandri: “Troppo facile vincere così? Sì, non si soffre niente… Scherzi a parte, volevamo entrare nella storia vincendone due di fila. Questi ragazzi vanno più veloci di quello che pensiamo. Penso a Matteo qui l’anno scorso, non poteva giocare, abbiamo fatto un patto con Jannik, volevamo tornare qui e vincere con lui. E’ stato fatto con il lavoro di tutti, anche con Arnaldi e Cobolli che ci hanno aiutato ad arrivare fin qui. Il doppio Sinner-Berrettini? Sono anni che proviamo a farli giocare anche sul circuito ma non ci siamo riusciti. Hanno spalle larghissime, sanno prendersi responsabilità. Io avevo bisogno di quello, nonostante avessi anche il doppio numero 4 al mondo a disposizione. Il futuro? Se Sinner mi dicesse che dopo averne vinte due gli mancano gli stimoli, sarebbe comprensibile. Ma intanto ci godiamo questo momento e poi penseremo al futuro”.

Musetti: “Mi spiace per la sconfitta con l’Argentina, ma devo archiviarla”

Le parole di Lorenzo Musetti: “Una Davis che vale tanto. Purtroppo non sono stato partecipe in campo, ma sicuramente questa vittoria mi fa capire quanto un gruppo possa fare la differenza. L’amicizia domina questo gruppo ed è la forza che ci fa vincere così tanto. Contro l’Argentina ho avuto una giornata-no ma la devo accantonare e ripartire in vista della prossima stagione, che per me sarà importante. Il segreto nello spogliatoio? La semplicità e l’amicizia che ci lega. Si vede quando si sta in campo, quando si fa il tipo, in tutti i momenti del giorno c’è un clima molto bello da vivere. Si respira una bella aria”.

Bolelli: “Abbiamo compreso la scelta di Volandri”

Così Simone Bolelli: “Rispetto all’anno scorso è un’emozione diversa, ogni vittoria è un brivido a parte. Sono contento di fare parte di questa squadra. Mi è dispiaciuto non scendere in campo ma avendo il numero uno e l’ex numero sei ci sta. Credo che abbiamo meritato la vittoria. Per quanto mi riguarda sono contento di fare parte di questo team. La scelta di Volandri di far giocare Sinner e Berrettini in doppio ci sta tutta, perché vedere di fronte il numero uno del mondo mette pressione agli avversario. Io e Wave eravamo pronti e Filippo lo sapeva ma è andato bene così. Sono molto contento per Matteo, è passato attraverso tanti infortuni, l’anno scorso era qui a tifare e quest’anno ha portato punti preziosissimi all’Italia”.

Vavassori: “Annata surreale per il tennis italiano”

Così infine Andrea Vavassori: “La nostra forza è poter fare delle scelte. A volte non si hanno le possibilità di farle. Noi sapevamo di avere tre-quattro possibili doppi. Giocare in doppio a Matteo è servito per giocare due ottime partite contro Kokkinakis e Van De Zandschulp. Ma io e Simone abbiamo fatto un’annata incredibile e abbiamo meritato di esser qui. Ci sono tanti giocatori che meritano di essere qui, a Bologna ci sono stati anche Arnaldi e Cobolli, o di Sonego che ha contribuito l’anno scorso, di Fognini che ha aperto un ciclo per il tennis italiano, e di tutti gli altri. E’ stata un’annata incredibile sotto tutti i punti di vista, anche per quello che hanno fatto le ragazze. Ho un bellissimo rapporto con tutte loro e soprattutto con Errani, con cui abbiamo vissuto un’emozione bellissima allo US Open. Essere campioni del mondo sia tra gli uomini che tra le donne è surreale. Dove metterò il trofeo vinto? Ho appena comprato casa nuova, ci sarà un angolo a parte”.

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