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Carnevale Ivrea, il Sostituto che ama la città: «È sempre la prima volta»

IVREA. La casa di Davide Luigi Diane e di sua moglie Tiziana Guinzoni è sicuramente una di quelle dove l’ospite viene accolto sempre a braccia aperte e chiunque è messo in condizione di sentirsi a casa propria. Non dovrà dunque fare altro, il Sostituto del gran cancelliere 2025, che applicare su scala più ampia il suo modo di andare incontro agli altri, da gran signore, attento a non urtare la sensibilità di nessuno e a mettere in pratica un ecumenico adoperarsi perché il diverso sentire di tantissime persone possa trovare quell’equilibrio condiviso e appassionato che sarà poi sinonimo di un Carnevale riuscito.

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A distanza di cinque anni, dunque, Diane, classe 1965, tornerà a indossare i paludamenti notarili del suo ruolo, come già fatto nel 2018 e 2019, e il 6 gennaio prossimo Ivrea lo accoglierà con un boato d’entusiasmo non inferiore a quello che, lo scorso giovedì 14, nella sala Dorata del palazzo municipale, in occasione dell’affollatissima conferenza stampa per la presentazione dei nuovi protagonisti maschili della manifestazione eporediese più amata, ha accolto l’annuncio del suo nome e il suo ingresso. Piace perché è autentico, Davide, e perché l’unico “copia e incolla” che si coglie nei suoi verbali è quello fatto attingendo alle parole e ai concetti migliori che il suo cuore, i suoi sentimenti, la sua profonda conoscenza della città e la sua cultura carnevalesca e non solo gli suggeriscono. «Sono felicissimo di essere di nuovo qua – afferma – e, soprattutto, di aver ritrovato intatto il calore della gente, che mi aveva accompagnato nelle due precedenti edizioni da Sostituto. Ho certamente un poco di timore, perché le aspettative sono altissime, ma non ho paura di spendermi, come ho sempre fatto, per vivere e far vivere agli eporediesi e a quanti giungeranno in città nei giorni di Carnevale un’esperienza positiva e arricchente». «Nel 2018 – racconta – debuttai nel ruolo con la frase “Ivrea, ogni volta è la prima volta”, per sottolineare che non si tratta del riprovare ogni anno la stessa emozione, ma del provare, ogni volta con la stessa intensità, un’emozione diversa e irripetibile».

Emozioni come quella che, all’indomani della conferenza stampa di presentazione, gli è giunta dalle Violette delle due edizioni nelle quali fu Sostituto, Federica Ranieri e Francesca Olivero, le quali, in un messaggio sovrimpresso a una bella fotografia che li ritraeva tutt’e tre insieme, gli hanno scritto: «Caro Davide, ogni volta è la prima volta, proprio come dici tu. La tua voce è stata per noi, l’ultima cosa conosciuta prima del boato della piazza. Ci hai fissato nel firmamento delle stelle eporediesi: con la tua poesia così ci hai narrato. Sei un cantastorie magico, non c’è altro da aggiungere. Con il gesto che hai rivolto alla platea, ieri, ti abbiamo riconosciuto. Il nostro Sostituto, il nostro Dade. Non vediamo l’ora che inizi la tua nuova storia ti vogliamo bene». «Sono messaggi che fanno bene al cuore – sorride Diane – esattamente come quelli di disappunto di centinaia di persone, quando, nel 2019, annunciai che non avrei potuto interpretare il mio personaggio per la terza volta, a causa di motivi familiari: ora sento di aver riallacciato il filo rosso che mi lega alla manifestazione e agli eporediesi».

E sottolinea: «Quello del Sostituto è un ruolo di servizio e uno dei più complicati da gestire, perché il cosiddetto Segretario è colui che scrive la storia e che deve riuscire a essere sempre altro da sé, evitando personalismi di sorta. Deve raccontare la Città e il suo Carnevale e, nel caso di eventi di portata nazionale o internazionale di rilievo, farne menzione perché chi tra 200 anni si troverà a leggerli possa comprendere anche il contesto storico in cui si è svolta la manifestazione. Come accaduto nel 2019, quando, in occasione della Riappacificazione tra le genti dei rioni del Borghetto e di San Maurizio, sul Ponte Vecchio, ricordando l’antico scambio di doni tra le donne delle due parti, che riportarono la pace, mi piacque rimarcare come quel nobile gesto dalle profonde radici e di grande attualità onorasse la forza delle donne, di allora e di oggi, in particolare quelle, israeliane e palestinesi, che avevano appena percorso insieme, a piedi, la terra di Israele e la Cisgiordania per incontrarsi e chiedere un accordo di pace ai loro uomini. Un verbale che, letto oggi, sarebbe ancora di strettissima attualità».

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Davide Diane è comunque uno che non lascia nulla al caso, nemmeno nell’interpretazione attoriale, in questo aiutato dalla moglie Tiziana. È lei, infatti, forte di tanti anni di scuola di teatro con Viridiana Casali e Oreste Valente, prima, e con Viridiana e Renato Cravero poi, ad averlo coinvolto di recente in un corso dove ha appreso a impostare e utilizzare correttamente la voce e la respirazione, rivelando anche ottime doti da attore. Tiziana non è, in casa, l’unica sostenitrice di Davide: anche il figlio Andrea, 23 anni, è un fan sfegatato. A febbraio lascerà per qualche giorno Barcellona, dove lavora come cuoco, e sarà a Ivrea per applaudire il padre, insieme alla sua compagna che, appassionata di fotografia, in particolare in bianco e nero, non vede l’ora di immortalare la festa che Andrea le ha raccontato, descrivendole anche i minimi dettagli. Diane, intanto, si è già messo a impostare le tracce dei primi verbali a proposito dei quali non rivela nulla, salvo il fatto che in uno sarà sicuramente citata l'attività di Violetta la forza delle donne, un progetto in cui crede moltissimo e che, sin dalla prima edizione in cui indossò l’abito di Sostituto, ha sempre menzionato.

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