Diego Nappi: “Farò anche i 100 nel 2025, Los Angeles 2028 un obiettivo. Mi ispiro a Tortu”
Diego Nappi è balzato agli onori della cronaca sportiva conquistando la medaglia d’oro sui 200 metri agli Europei Under 18: lo scorso 20 luglio ha trionfato a Banska Bystrica con il tempo di 20.81 (0,7 m/s di vento a favore), dopo che un paio di settimane prima si era espresso in 20.79 a Molfetta, migliorando il record italiano di categoria detenuto da Filippo Tortu. Il 18enne sardo ha fatto capire di avere ampi margini e ha tutte le carte in regola per togliersi soddisfazioni importanti nel prossimo futuro.
Ti sei laureato Campione d’Europa Under 18 sui 200 metri e sei già diventato uno dei più interessanti prospetti della velocità italiana. Che emozioni hai provato e sei consapevole delle tue potenzialità?
“È stata la mia prima esperienza internazionale e sono molto contento dei risultati raggiunti. L’atmosfera era elettrizzante, gli atleti erano tutti preparati e molto agguerriti, sapevo che avrei fatto bene e ho dato il meglio di me. Sono pienamente consapevole delle mie capacità ma anche del fatto che ho ancora tanto da imparare e tanto lavoro da fare“.
Sei sceso sotto i 21 secondi da minorenne e hai battuto il record italiano allievi che apparteneva a Filippo Tortu, stampando un 20.79 di tutto rispetto per la tua età. Sapevi di poter scendere fino a quel crono, poi avvicinato agli Europei?
“Le indoor mi hanno dato la consapevolezza che sarei potuto scendere sotto i 21” ma, ad aprile, dopo un infortunio, questa consapevolezza è stata messa a dura prova“.
Ai Mondiali U20 hai invece dovuto fare i conti con un infortunio muscolare: hai recuperato da quel problema fisico?
“Sì, ho recuperato appieno e la preparazione prosegue come da tabella di marcia“.
Come ti sei avvicinato all’atletica e perché hai scelto la velocità? Raccontaci la tua routine di allenamento settimanale con Marco Trapasso.
“Tutto è iniziato durante il lock down: in quel periodo giocavo come portiere in una squadra di calcio e, per non stare completamente fermo, ho dovuto scegliere tra atletica leggera e tennis. Sono bastati pochi allenamenti per farmi innamorare della velocità, delle emozioni che ti regala. Con il tempo, gara dopo gara, questo amore è diventato sempre più forte. La routine di allenamento? Una sorpresa ogni volta“.
Nel 2024 non hai corso i 100 metri e il tuo personale è un 10.87 datato 2023. Ti rivedremo sul rettilineo o ti concentrerai sui 200?
“Avrei voluto gareggiare nei 100 metri anche quest’anno, ma gli impegni sui 200 non me lo hanno permesso, spero di riuscirci per la prossima stagione“.
Quando ti rivedremo in gara? Farei le indoor? Lo scorso anno hai corso i 60 metri in 6.83 ad Ancona.
“Mi rivedrete in gara per la stagione indoor“.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2025? C’è un tempo che speri di raggiungere nei prossimi mesi? Inizia il quadriennio che conduce alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
“L’obiettivo principale è un nuovo personal best, per il resto è ancora tutto da definire. Le Olimpiadi del 2028? Un sogno, un obiettivo“.
Chi sono i tuoi punti di riferimento nell’atletica italiana? E in campo internazionale?
“A livello italiano Filippo Tortu è il mio preferito, seguito dai compagni che ha avuto nelle varie 4×100. A livello internazionale scelgo Noah Lyles“.
L’Italia dell’atletica sta vivendo un momento d’oro: a cosa pensi che sia dovuto e come vedi il futuro con tanti giovani di indubbio interesse?
“A parer mio il movimento ha avuto una bella spinta da Tokyo 2020 con le tante medaglie d’oro vinte dagli atleti italiani. Vedo un futuro roseo per l’atletica leggera giovanile italiana e gli Europei di Banska Bystrica ne sono la dimostrazione“.