Violenza maschile sulle donne, madri e figlie insieme in piazza a Pavia: «Ci vogliamo vive»
PAVIA. La violenza ha quasi sempre le chiavi di casa: tante le donne giovani o anziane, madri o studentesse che le hanno agitate in piazza della Vittoria per il corteo di Non una di meno, concluso all’ombra del tribunale e indetto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Hanno partecipato circa 150 persone: «Non ci resta che la voce per farci sentire» dice Giulia, 20 anni, studentessa universitaria. «Il governo deve fare di più per fermare la violenza sulle donne».
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E nella maggior parte dei casi denunciati, gli uomini violenti sono mariti (31%, 18,7 gli ex) o conviventi (16%, 12 gli ex). Questi i dati 2023 diffusi dalla rete dei centri antiviolenza provinciali, che mettono in luce un aspetto: il 47 per cento dei maltrattamenti dura più di cinque anni, prima che la vittima trovi il coraggio di rompere le catene e rivolgersi ai centri che, solo nel 2023, hanno assistito 741 donne e altre 305 quest’anno, più della metà a Pavia. Come dire quasi una al giorno.
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Ci vogliamo vive è uno degli slogan sugli striscioni portati in corteo
Uno su dieci è laureato
La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale che non riguarda soltanto i contesti di povertà educativa, perché il titolo di studio non basta a disinnescare la cultura del possesso. In provincia, un maltrattante su tre ha almeno il diploma delle superiori, dato che sale al 42 per cento a Pavia città. Il dieci per cento ha anche la laurea, dato che sale fino al 13 nel capoluogo di provincia.
Ma la violenza sulle donne è un fenomeno che attraversa le generazioni: se il 58 per cento dei maltrattanti ha tra i 38 e i 67 anni, il 10 per cento delle donne accolte nei centri antiviolenza della provincia ha subìto abusi da uomini under 27 (18-27 anni).
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Il 42 per cento lavora
In provincia, il 42 per cento degli uomini violenti ha un lavoro a tempo indeterminato, dato che sale al 57 per cento a Pavia città. Che la violenza non riguardi solo contesti di marginalità sociale lo dicono i dati sulla disoccupazione: appena il 15 per cento dei maltrattanti non ha un impiego. Il 4 per cento, invece, è un pensionato.
La disoccupazione, al contrario, riguarda una maltrattata su tre: indice dell’ineguale rapporto di potere che in certi casi si instaura nelle relazioni. Eppure le vittime che lavorano sono molte: il 47% delle donne accolte ha un impiego a tempo indeterminato (29%, 39 a Pavia città) o determinato (17%, 13 in città).
Il corteo di Non una di meno è partito da piazza della Vittoria per raggiungere il tribunale, passando da Strada nuova. Prima della partenza, è stato celebrato un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime uccise perché donne o persone discriminate.
Il corteo di Non una di meno è partito da piazza della Vittoria per raggiungere il tribunale, passando da Strada nuova. Prima della partenza, è stato celebrato un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime uccise perché donne o persone discriminate.
Tutte le donne accolte nei centri hanno riferito di aver subito violenza psicologica, la forma di maltrattamento che riguarda tutte le donne accolte nei centri l’anno scorso. Ma nel 33 per cento dei casi il maltrattamento è economico, con forme di controllo delle spese o del conto corrente che limitano la libertà di spesa delle vittime. Ricorrente il maltrattamento fisico (69 per cento dei casi) o la violenza sessuale (rapporti obbligati. ecc) subita dal 22 per cento delle donne. Una su dieci, inoltre, è stata vittima di stalking. Episodi figli di una cultura del possesso che, quando non esplode in maltrattamento, prende la forma di in un sessismo che aleggia anche in quei luoghi che dovrebbero essere sicuri per tutte e tutte. «Quando torno a casa da sola ho paura, specie la notte» dice Lia, 24 anni, mentre marcia in corteo. «Ogni giorno subiamo sguardi di troppo e frasi spacciate per battute ma che, in realtà, battute non sono».
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Lomellina
A Vigevano il duomo di è tinto di rosso, illuminato nella giornata contro la violenza sulle donne e ieri mattina in piazza Quattro Novembre è stata organizzata una commemorazione di fronte alla fontana davanti alla stazione ferroviaria, dedicata alle donne vittime di violenza. Con il sindaco Andrea Ceffa e l’assessora alle Pari Opportunità Nunziata Alessandrino c’erano due scolaresche del vicino Its Casale e una dell’Elfol, che hanno letto i nomi delle 96 donne uccise nel 2024. Presenti le forze dell’ordine, i rappresentanti del mondo del volontariato e dell’associazione Donne Medico, alcuni consiglieri comunali. Due cuscini di fiori a forma di cuore sono stati posati nei pressi della lapide che ricorda le vittime di femminicidio.
Subito dopo una parte degli intervenuti si è spostata nel giardino di via Brigate Partigiane, per l’omaggio alla targa, una delle pochissime in Italia, che ricorda Giovanna Reggiani. Nel corso della mattinata è stata anche inaugurata una panchina rossa al parco Baden Powell di viale Petrarca.
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Panchine rosse sono state posate anche nel secondo cortile del liceo Cairoli di Vigevano, quello che dà su via Saporiti. Sono state donate dal Lions club Vigevano Ticinum. Nel palazzo polifunzionale di Mezzana Bigli, in sintonia con le iniziative del 25 novembre, è stata ospitata la terza edizione della rassegna “In arte, donna”, appuntamento tutto al femminile per rappresentare le varie forme d'arte e di cultura del territorio. È stata una sequenza di performance, di racconti e di testimonianze di donne che interpretano la vita attraverso le più varie forme di arte e di lavoro. In passerella la corale San Giovanni, la scrittrice Camilla Sernagiotto, l’imprenditrice agricola Matilde Rovere, la fotografa Paola Cariati, la marescialla Ludovica Mignone, neo comandante dei carabinieri della stazione di Pieve del Cairo, l’astrologa Leola Barra e Ughetta Radice Fossati, segretaria generale del progetto di assistenza ai più fragili di mente. È intervenuta anche Laura Bertassello, nipote della poetessa Alda Merini. Infine le esibizioni della scuola La Isla Salsera e del gruppo teatrale Le Resistenti.
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Il teatro di Zeme ha ospitato una iniziativa particolare, un racconto in musica di donne maltrattate. Fra i relatori, l’assessora regionale Elena Lucchini, la consigliera provinciale Paola Patrucchi, l’assessora di Mede Patrizia Cei e la preside Maria Di Benedetto. Iniziative anche nel Pavese.
Oltrepo, a Stradelle scarpe rosse in Comune, musica al femminile al Carbonetti
Le scarpette rosse simbolo delle donne uccise da mariti, partner, familiari esposte sugli scaloni del municipio e la sosta alla panchina rossa nel giardino. Con due simboli il Comune di Stradella, lunedì mattina, ha voluto celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) Stradella installazione giornata violenza donne Stradella]]
Nel giardino posteriore si sono ritrovati gli amministratori comunali insieme alle dipendenti per un momento di riflessione. L’assessora alle Pari opportunità, Sara Faggi, ha ricordato i tanti strumenti che il Comune ha messo in campo fin dal 2006 per supportare le donne vittime di violenza: «Stradella è stato il primo Comune in provincia ad assegnare la delega assessorile alle Pari opportunità, poi ha proseguito il suo impegno con l’istituzione dello sportello Punto Rosa e con l’adesione alla rete provinciale antiviolenza Liberamente – ha spiegato Faggi -. Una sensibilità che viene da lontano e che ora prosegue con lo sportello gratuito di assistenza legale e con altre iniziative che realizzeremo». Fino a mercoledì, inoltre, sarà possibile visitare nella sala Cultura del municipio la mostra pittorica di Cristina Gandini sul tema (oggi dalle 10 alle 12, domani dalle 16 alle 18).
A Broni, invece, sabato pomeriggio, nel ridotto del Carbonetti, si è svolto un evento, con il duo Angiolina Sensale e Susie Georgadis, che hanno accompagnato i presenti nel mondo musicale "al femminile" come espressione di ribellione e di rivincita.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) Inaugurazione panchina rossa Torricella Verzate]]
A Torricella Verzate è stata inaugurata di fronte al municipio di Torricella, la panchina rossa per sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza alle donne. Presenti il sindaco Marco Sensale, con la vicesindaca Anna Salvaneschi e l’assessora Paola Villani, la deputata Paola Chiesa, le sindache di Redavalle e Santa Giuletta, Raffaella Anelli e Simona Dacarro, l’assessora comunale di Casteggio Valeria Chioda, il comandante della stazione carabinieri di Santa Giuletta, maresciallo Agostino Valente, i rappresentanti delle associazioni (Stati generali delle donne, Croce Rossa Casteggio, Auser e Pro Loco Torricella). Al termine del taglio del nastro, il sindaco Sensale ha offerto una rosa bianca a tutte le donne.
A Castelletto di Branduzzo, il Comune ha ricordato la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne apponendo una targa sulla panchina rossa in piazza del municipio, su cui sono riportati i versi finali della poesia "Se domani non torno" di Cristina Torres-Cáceres diventata virale dopo l’uccisione di Giulia Cecchettin da parte del fidanzato Filippo Turetta, un anno fa.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
A Santa Maria della Versa, la sindaca Anna Zucconi, insieme ad assessori e consiglieri comunali, ha incontrato gli studenti dell'istituto comprensivo Valle Versa, che hanno condiviso pensieri dedicati alla lotta contro ogni forma di violenza sulle donne, sottolineando l'importanza del rispetto, dell'uguaglianza e della sensibilizzazione nelle nuove generazioni.
Pavia e Pavese
Mercoledì, sempre nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, ci sarà una testimonianza qualificata nel teatro del carcere di Torre del Gallo a Pavia. È in programma domani alle 15.30. Andrà in scena "Maestre di speranza, donne che trasformano il mondo", tenuto dalla scrittrice Anna Pozzi, giornalista professionista dal 1998, collaboratrice di diverse testate giornalistiche e autrice di numerosi reportage in Africa e Medio Oriente. Specializzata sui temi inerenti la migrazione e la tratta degli esseri umani, è tra le fondatrici dell'associazione "Slaves no More". Durante l'evento, organizzato per le persone detenute nel settore dei protetti – in cui si trovano, isolate dal resto dei detenuti, anche persone che hanno commesso reati a sfondo sessuale -, la scrittrice racconterà le storie di alcune donne da lei stessa conosciute in contesti difficili quali il genocidio in Ruanda, la guerra in Siria e l'apartheid in Sud Africa.
Lunedì invece la camera penale di Pavia ha organizzato l’evento “Mai più”, dalle 15 alle 18 in Santa Maria Gualtieri. L’appuntamento si apre con la lettura del monologo Mai più, scritto da Kiara Gistri, Elodie Lebigre, Stefano Florio, con regia di Elodie Lebigre e Stefano Florio.
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Poi c’è stato un dibattito con il questore di Pavia Nicola Falvella, che ha parlato delle misure di prevenzione contro la violenza di genere. Interventi anche del maresciallo capo Gaia Patella e dell’avvocata Maria Teresa Zampogna. Hanno moderato le avvocate Cristina Castagnola e Francesca Timi.
Alle 18.30 si è parlato di Mascolinità tossica e narrazione della violenza di genere nella sala conferenze del Broletto con Stefano Cartesegna (medico di base e coordinatore dell’osservatorio antiviolenza dell’Ordine dei medici), Alessandra Fuccillo (Alleanza Verdi-Sinistra) assessora comunale alle Pari Opportunità e Anna Ghezzi, giornalista della Provincia Pavese. «Abbiamo parlato anche dei meccanismi che bloccano lo sviluppo emotivo maschile, quei processi che portano gli uomini ad avere atteggiamenti tossici nei confronti delle donne – ga spiegato Fuccillo -. A partire da quelli che sembrano innocui solo all’apparenza, come gli insulti o la creazione di chat spefiche per denigrare il corpo delle donne, punte dell’iceberg della violenza che arriva fino ai femminicidi». Al Collegio Castiglioni Brugnatelli settima edizione di “E riuscimmo a riveder le stelle. Non perdere l'amore dopo la violenza” con la rettrice Michela Magliacani e, tra gli altri Luca Vanzago, (Unipv), Monia Azzalini, ricercatrice dell'Osservatorio di Pavia e co-coordinatrice nazionale del Global Media Monitoring Project per l’Italia sulla presenza delle donne nei media; Sara Martelli, psicologa, Valentina De Renzis, presidente della Camera minorile di Pavia.
A Landriano tantissime rose rosse sono state posizionate sulle vetrine dei negozi, sulle panchine, negli uffici comunali, davanti alle scuole, accompagnate dal messaggio “25/11/24. Scegli l’amore”. L’iniziativa è stata promossa dalla Pro loco. «Il paese si è trasformato in un suggestivo percorso di sensibilizzazione – spiega il presidente Cristian Gariboldi–. La lotta contro la violenza di genere è una responsabilità collettiva».
Cura editoriale Anna Ghezzi. Hanno collaborato Oliviero Maggi, Serena Simula