Gratteri elogia il governo Meloni sul no alle droghe e sul 41-bis intoccabile. “Non cambieranno mai idea”
“In questo governo due cose non possono succedere, non succederanno: la prima è la riforma del 41bis, e un’altra cosa che non passerà mai è la legalizzazione delle droghe leggere, anche perché il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri c’è Mantovano che è da sempre contrario”. Suona come un complimento, o anche qualcosa in più, questa frase del Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo a ‘Ping pong’ su Radio1 Rai.
Gratteri e le droghe: un no che coincide con quello della destra
“Sulla legalizzazione delle droghe leggere – ha detto Gratteri intervenendo in radio a ‘Ping Pong’ – sono assolutamente contrario. Non è vero come dicono quelli che la vogliono legalizzare che la vendita di stupefacenti in farmacia sarebbe un deterrente perché i ragazzi andrebbero comunque dagli spacciatori, anche per beneficiare di prezzi più bassi. Un grammo di cocaina costa mediamente 60 euro, un grammo di marijuana circa 5 euro. Quale sarebbe questo grande impoverimento delle mafie rispetto al business? A meno che come dice l’on. Giachetti non legalizziamo la cocaina. Resta poi il problema dove andremmo a comprarla questa cocaina visto che non esiste nessuna parte al mondo, neanche tra i paesi produttori come Bolivia, Perù e Colombia, dove si vende la cocaina in modo legale”.
Diverso, invece, il giudizio sulla riforma della giustizia. “Sul resto – ha aggiunto il magistrato – può succedere di tutto perché stanno facendo delle riforme che non mi sarei mai immaginato di leggere, per esempio l’ordinanza di custodia cautelare che deve essere controfirmata da tre giudici”. A proposito di ciò Gratteri ha specificato che “la media in Italia è del 50%, a Catanzaro, ufficio che ho diretto per sette anni, la mia è stata del 41%, e ci sono state condanne per 14mila anni di carcere e non c’è stata in questi anni nessuna ingiusta detenzione. La leggenda che Gratteri abusava della custodia cautelare è arrivata addirittura fino ad alcuni palazzi di Roma ed invece è smentita dai fatti“. Ed ancora. “La separazione delle carriere non serve assolutamente a nulla, perché c’è già. Ogni anno soltanto l’1-2% dei requirenti chiede di poter passare a giudice. Sono favorevole al sorteggio per l’elezione al Csm, ma anche per i laici. È l’unico modo per far fronte a quello che molti definiscono ‘il potere delle correnti’. Il sorteggio porta a far diminuire al 90% il potere delle correnti”.
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