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Privati, alienazioni e taglio al debito:  così il bilancio comunale di Trieste chiude a 876 milioni

Riduzione del debito pubblico, entrate tributarie (Ilia, ex Imu in primis) ed extra tributarie, fondi regionali e contributi da privati, più tutta la partita delle alienazioni dei magazzini del Porto Vecchio in project financing e la liquidazione delle quote di partecipazione all’Apt di Gorizia permetteranno di pareggiare la previsione di bilancio del triennio 2025-2027 a 876 milioni di euro. Tra le manovre più alte degli ultimi anni, che vede i principali stanziamenti per welfare (132 milioni), opere pubbliche (267 milioni), istruzione e diritto allo studio (41 milioni).

MANOVRA ENTRO L’ANNO

I caratteri principali della manovra sono stati illustrati ieri in Salotto Azzurro dal sindaco Roberto Dipiazza e dall’assessore Everest Bertoli, affiancati dal direttore generale Fabio Lorenzut e dal direttore ai Servizi finanziari Vincenzo Di Maggio. Nessun aumento della pressione fiscale, contrasto all’evasione e abbattimento del debito i tre asset di una manovra che per il terzo anno di fila l’assessore Bertoli punta a far approvare entro fine anno, così da iniziare il 2025 «in immediata continuità». Il documento è ora al vaglio delle Commissioni: la discussione in Consiglio comunale dovrebbe iniziare lunedì 16 dicembre.

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I NUMERI DEL BILANCIO

Il bilancio pareggia a 876 milioni di euro, in netto rialzo rispetto ai 742 milioni previsti per il 2024. «Risultato non facile da raggiungere», precisa Bertoli, sottolineando come l’effetto ritardato dell’inflazione post-pandemia e il rinnovo nazionale e regionale dei contratti per dipendenti siano stati comunque bilanciati da entrate correnti in aumento e, rimarca l’assessore, «senza nessun aumento della pressione fiscale».

LE ENTRATE IN AUMENTO

Tutte le voci di entrata sono in aumento. In particolare le entrate tributarie, che passano da 129 milioni del 2024 a 134 milioni per il 2025: aumento dovuto a un maggior gettito dell’Ilia (l’ex Imu, stimata in 55,8 milioni l’anno) e dalla lotta all’evasione fiscale (che permette di operare 4,5 milioni). Le entrate extra tributarie pareggiano a 71 milioni (4 milioni in più del 2024), mentre i trasferimenti regionali passano da 175 a 181 milioni (6 milioni in più). Pesano poi le riduzioni delle attività finanziarie dell’ente (1,7 milioni), in particolare la liquidazione delle quote del Comune nella società Apt Gorizia, e l’abbattimento del debito pubblico (che permette di liberare oltre 2 milioni di risorse correnti).

WELFARE SCUOLA E PERSONALE

La macchina comunale può così contare su 391 milioni di bilancio corrente, da ripartire su tre voci principali. Il 34%, pari a 132 milioni, viene destinato al sociale (di cui 60,8 milioni per minori, nido e servizi all’infanzia), poi 128 milioni sono riservati alle spese di personale e 41 milioni per l’educazione e il diritto allo studio (24 milioni per l’istruzione prescolastica).

IL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE

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Il capitolo delle opere pubbliche prevede un corposo stanziamento di 267 milioni di euro. Il piano triennale (che sui tre anni prevede interventi da 332 milioni) verrà illustrato questa mattina in II e IV Commissione dagli assessori Elisa Lodi e Michele Babuder. In totale il conto capitale (quindi tenuto conto di tutti gli investimenti previsti) somma a 290 milioni di euro per il 2025.

CONTRIBUTI PRIVATI E ALIENAZIONI

Più di 142 milioni arrivano da fondi privati nell’ambito dei partenariati. A bilancio ci sono i contributi dei project per l’ex fabbrica macchine (10,4 milioni), la piscina di San Giovanni (3,3 milioni) e la copertura della Bianchi (3,5 milioni), più l’accordo per la riqualificazione del Silos (16,7 milioni). L’alienazione degli immobili comunali frutterà 12,4 milioni («presto novità sul Carciotti», anticipa Dipiazza), quindi i contributi dal Porto Vecchio: 8,3 milioni per la realizzazione di un parcheggio nell’hangar 8 e 52 milioni dall’alienazione dei magazzini. —

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