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Chiaverano, estumulazioni non corrette al cimitero. La protesta per 50 defunti

CHIAVERANO

La passata ricorrenza dei defunti ha innescato una polemica a Chiaverano in merito a una cinquantina di estumulazioni (estrazioni della salma dal loculo) che non si sarebbero svolte nel modo corretto. Almeno così sostengono alcuni parenti dei defunti che lamentano di non essere stati avvisati e quindi di non aver potuto essere presenti nel corso delle operazioni e verificare se nelle tombe siano stati trovati oggetti preziosi o ricordi personali.

«Il regolamento di polizia mortuaria - ricorda Giancarlo Crispini, già assessore alle opere pubbliche e al cimitero, a cui si sono rivolti alcuni cittadini – prevede che l’agenzia a cui viene affidato l’intervento avvisi i parenti dei defunti. Se questi non si presentano gli eventuali oggetti ritrovati in occasione di esumazioni ed estumulazioni devono essere consegnati al responsabile del servizio di polizia mortuaria che provvederà a tenerli a disposizione degli aventi diritto per un anno. Trascorso questo lasso di tempo se gli oggetti non vengono reclamati potranno essere alienati dal Comune e il ricavato destinato a interventi di miglioramento degli impianti cimiteriali. A mio avviso quindi i cittadini interessati faranno bene a chiedere al sindaco la restituzione degli eventuali oggetti trovati».

A lamentare il presunto disservizio sono una cinquantina di parenti. Uno di loro aveva anche presentato ricorso al presidente della Repubblica, contestano il modus operandi delle operazioni. Ricorso che non è stato accolto. Secondo Crispini inoltre i loculi in questione avrebbero concessioni ancora attive, con una durata eccedente i 99 anni. «La legge è chiara: spiega l’ex assessore - le concessioni a tempo determinato di durata superiore ai 99 anni, rilasciate prima del 1975, possono essere revocate solo se vi è una comprovata carenza di spazio e l’impossibilità di ampliare il cimitero. Questo non è il caso di Chiaverano. Si tratta di una decisione ingiustificata e lesiva del rispetto che ogni amministrazione dovrebbe mostrare per i defunti».

Diversa la versione del Comune che in una nota ufficiale scrive di aver dato notizia delle estumulazioni attraverso l’affissione di un avviso sul cancello del cimitero indicante il numero dei loculi che sarebbero stati estumulati. In nessuno dei loculi erano stati rinvenuti oggetti preziosi, ma solo delle fotografie che è possibile ritirare in Comune. «Inoltre - ricorda bene il sindaco Maurizio Tentarelli – gli uffici all’inizio dell’iter avevano inviato una lettera a tutti i parenti e messo gli avvisi sul sito istituzionale del Comune».

La vicenda comincia infatti nel 2017, quando la scoperta di un problema di natura geologica nella parte alta del cimitero, dove si trovavano ben trecento tra loculi e tombe di vecchia datazione, rende necessario una nuova sistemazione. Il Comune aveva anche organizzato un’assemblea pubblica per informare i parenti. Le spese sarebbero state infatti a loro carico. Una spesa che era stata calcolata in 178 euro a erede. Più della metà avevano risposto e pagato, per gli altri invece aveva dovuto provvedere il Comune. Con il ricavato (circa 50mila euro) ed un ulteriore finanziamento comunale si era poi provveduto alla messa in sicurezza dell’area e alla realizzazione di una seconda stradina di accesso per i funerali nella parte alta del cimitero».

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