Scorci insoliti, leggende e luoghi pop: la Gorizia inedita vista attraverso le pagine Instagram
Edifici neoclassici abbelliti da timpani e superfici bugnate. Vecchi e pesanti portoni in legno con alle spalle chissà quante storie. Stradine acciottolate che conducono nei punti meno noti del centro storico. Perché aspettare le temperature miti della primavera per andare alla scoperta degli scorci più suggestivi della città quando possiamo ammirarne subito le immagini con pochi click? Basta andare su Instagram e sfogliare le pagine dedicate appunto alle bellezze della città.
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Le vie di gorizia
È il caso de “@le_vie_di_gorizia”, pagina creata lo scorso 26 aprile e gestita da un diciottenne appassionato di speleologia, Paolo Visintin, all’ultimo anno del liceo scientifico Duca degli Abruzzi. Nonostante il profilo sia stato creato da pochi mesi, vanta più di 1.100 followers - numeri notevoli per una città di 33 mila abitanti -, conquistati con reel tematici (ad esempio “Autunno a Gorizia”) e post dedicati ognuno ad una strada, da via Dante a via Ascoli.
«Il mio obiettivo è costruire un archivio con tutte le vie goriziane, mettendo insieme tutte le fonti – racconta Visintin - così se qualcuno è interessato, può entrare nel profilo e trovarne la storia».
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Folklore e leggende
Una rubrica particolarmente seguita è “Folklore e leggende”, inserita nelle storie in evidenza. Una raccolta di chicche, alcune decisamente insolite: dalle storie del Licantropo di Medea alle origini dei Fuochi fatui del Preval fino ai misteri della Dama bianca del Castello di Gorizia.
«Le persone molto spesso si fanno avanti ci tengono a darmi una mano - continua l’amministratore della pagina -. Qualcuno di più vecchio mi dà consigli sulle vie da raccontare». Alla curiosità di Visintin, quindi, si salda molte volte l’esperienza di goriziani di più lungo corso in un gioco di rimandi che non può che arricchire una comunità desiderosa di contribuire alla narrazione della propria storia.
The gorizianer
Quella di @le_vie_di_gorizia non è comunque un’esperienza isolata. A raccontare su Instagram la futura Capitale europea della Cultura ci pensa anche la pagina @thegorizianer che, seppur con un fine sicuramente meno archivistico, punta a divulgare le bellezze dell’area con grande qualità e originalità.
Questa vetrina di grafiche raffiguranti vedute goriziane è affiliata al movimento estetico nato dalla rivista statunitense “The New Yorker”, che ha diffuso il suo progetto nelle maggiori città mondiali.
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Il lavoro, pubblicato sia su Instagram che sul loro sito www.thegorizianer.it, viene portato avanti da un gruppo di cinque ragazzi sulla trentina che nel grande evento del 2025 hanno visto una possibilità preziosa: quella di portare alla ribalta Gorizia, unitamente alla vicina Nova Gorica. Gli angoli cittadini rappresentati fino ad ora sono stati i più iconici e noti, rivisitati con creatività e sempre visti da prospettive accattivanti.
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È il caso di via Rastello con in primo piano Carlo Michelstaedter o delle “cipolle” della Chiesa di Sant’Ignazio che svettano sui tetti della via. C’è poi la Cinquecento color smeraldo immortalata davanti al Municipio addobbato con stendardi dello stesso verde Isonzo (simbolo di Go!2025), e ancora Piazza Transalpina, il Parco della Rimembranza, il Collio Goriziano e tanto altro.
«A breve inizieremo con scorci più sconosciuti – annuncia un membro del collettivo –, ma abbiamo già raffigurato l’Aeroporto Duca d’Aosta che, in effetti, tanto noto non è». Il consenso riscosso da questa pagina creata lo scorso giugno è stato tale da raggiungere gli oltre settecento seguaci e attirare l’attenzione di importanti enti locali con i quali sono nate collaborazioni, nello specifico quella recentissima stretta con Confcommercio nel contesto de La Via del Borgo.
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Vivereagorizia
Merita poi una menzione anche la pagina più recente @vivereagorizia, che crea post e reel sui luoghi simbolo della città. Ad ora sono stati creati contenuti su Piazza della Vittoria e via delle Monache, con un particolare focus sulla prima. La pagina è in via di sviluppo, e al momento conta meno di duecento followers, ma i suoi tre montaggi video hanno ottenuto un consistente numero di visualizzazioni.
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Non ci sono limiti per queste realtà, che hanno dalla loro parte passione, capacità e un mezzo con tante potenzialità comunicative. Sicuramente continueranno a crescere e ad essere dei veri e propri punti di riferimento sia per la cittadinanza che per chiunque vorrà documentarsi sul capoluogo isontino, in vista del 2025 e oltre. —
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