Este, scatta la settimana corta al Carducci: 150 famiglie scrivono alla preside
Cambio di rotta alla scuola secondaria di primo grado Carducci, ma 150 genitori protestano contro la scelta della “settimana corta”.
A fine ottobre, il Consiglio d’istituto ha deciso di adottare, a partire dal prossimo anno scolastico, un orario di lezioni dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14, lasciando agli studenti il sabato libero.
Tuttavia, questa decisione non è piaciuta a molte famiglie, molte delle quali hanno iscritto i figli proprio in base all’orario precedentemente proposto. Quello col sabato a scuola.
«La scelta è stata fatta in modo non trasparente», denunciano i genitori in una lettera inviata alla scuola. «Ci è stata comunicata solo dopo la votazione, senza prendere in considerazione le sue implicazioni. I nostri figli si troverebbero con un carico di lavoro maggiore, dovendo affrontare compiti relativi a sei materie invece che a cinque».
Le famiglie sottolineano inoltre le difficoltà organizzative per chi pratica sport e per la logistica lavorativa: «Con questo orario, i ragazzi perdono tempo prezioso per attività sportive, musicali e ricreative. Rispettiamo i genitori che avevano scelto la settimana corta, ma anche noi avevamo fatto una scelta, e ora ci troviamo con un impegno che non è stato portato a termine rispetto a quando abbiamo effettuato l’iscrizione».
I genitori chiedono che venga mantenuta la “settimana lunga” almeno per un periodo transitorio: «Chiediamo che chi ha effettuato l’iscrizione con questa modalità possa terminare il ciclo di studi nei sei giorni settimanali».
La dirigente scolastica, Maria Giannuzzi, spiega di essersi insediata dopo la decisione del Consiglio d’istituto: «In questa fase, il mio obiettivo è comprendere a fondo le esigenze del territorio, delle famiglie, degli studenti e del personale scolastico, per valorizzarne le risorse. La settimana corta è già adottata in tredici dei quattordici plessi dell’istituto comprensivo Pascoli. Solo nel plesso Carducci si svolgono ancora attività didattiche in sei giorni, in due classi prime e quattro seconde, escludendo le terze, che concluderanno il ciclo di studi».
La dirigente sta incontrando in questi giorni i genitori e le varie componenti scolastiche per raccogliere punti di vista e proposte: «Ritengo importante discutere questa tematica anche con il nuovo Consiglio d’istituto, in via di insediamento, perché ogni decisione sull’organizzazione scolastica deve essere analizzata nel rispetto delle normative vigenti e considerando gli effetti pedagogici e didattici che influiscono sul processo educativo».
Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessora comunale all’istruzione, Luigia Businarolo, che ha incontrato le famiglie e la dirigente: «Lavoriamo per trovare una mediazione che possa rispondere alle esigenze delle famiglie».