La sfida del clima entra nel vivo, il Comune di Padova trova 36 alleati
Cinque anni, un mese, un giorno. All’inizio del 2030 manca ancora tanto, ma il tempo stringe quando si tratta di affrontare la sfida del cambiamento climatico, che non consente ritardi, né rinvii.
Ancora meno per Padova, coinvolta nella missione Net Zero Cities insieme ad altre nove città italiane e 99 europee. Sono loro ad aprire la strada che deve portare alla neutralità carbonica con vent’anni d’anticipo rispetto a tutti gli accordi.
Sono loro a dover sperimentare e condividere buone pratiche. E sono ancora loro a dover costruire alleanze per arrivare all’obiettivo perché i Comuni da soli possono incidente su appena il due per cento delle emissioni. Per intervenire sul resto, bisogna coinvolgere quelli che vengono definiti stakeholders: enti, aziende, istituzioni pubbliche, associazioni, operatori finanziari, centri di servizi. E cittadini.
La squadra
Padova di queste realtà ne ha messo insieme 36 (e altri sono pronti ad aderire), con loro ha dato vita al Living Lab - una sorta di tavolo di lavoro che è servito a individuare opportunità e barriere nell’ottica della neutralità carbonica - e a loro ha fatto firmare il Climate City Contract, un impegno concreto ad agire.
È una grande alleanza per il clima, quella che è nata intorno alla missione di Padova. I protagonisti si sono presentati ieri sera in sala Paladin di Palazzo Moroni per metterci la faccia - e la firma - e assumere formalmente l’impegno davanti all’amministrazione.
Chi c’è
Arpav, Camera di Commercio e Provincia per gli enti pubblici.
Banca Etica, Bcc Veneta e Cherry Bank per gli operatori finanziari.
Eurac, Smact e Università per gli enti di ricerca e di formazione. AcegasApsAmga, Busitalia, Interporto, Padova Hall e Poste Italiane per i servizi al territorio.
Acli, Associazione biologi del Veneto, Centro servizi volontariato, Fondazione Oic e Fondazione Teatro stabile del Veneto per i servizi a finalità sociale e di informazione alla cittadinanza.
Ard Raccanello (edilizia), Italchimica, Lundbeck (farmaceutica), Varisco (pompe industriali) e Birra Peroni per le aziende produttrici.
Anaci, Ance, Appe, Ascom, Cna, Confapi, Confartigianato imprese e Confindustria per le associazioni di categoria.
Net Center, 1117 srl, Infocamere e R2M per i servizi alle imprese.
Sono questi i primi alleati del Comune. Altri potranno aggiungersi in corsa (due sono già pronti) e il Living Lab resterà aperto almeno per tutto il 2025, per progettare la transizione climatica, mettere a punto progetti da candidare a finanziamenti, creare sinergie.
Quella dei fondi è una sfida nella sfida: per centrare tutti gli obiettivi, 146 azioni specifiche suddivise in 14 macro strategie, servono 5,6 miliardi di euro. Ma nel conto, ovviamente, vanno considerati investimenti pubblici e privati, anche già concessi - si pensi al sistema Smart con i tram - e i fondi che arriveranno dall’Europa attraverso bandi.
«Ci basti pensare che la città spende ogni anno un miliardo in energia elettrica e sicapisce quanto siano grandi le cifre in ballo», ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Andrea Ragona. «Anche solo dimezzando questa spesa, avremmo liberato mezzo miliardo. Questo ci fa capire quanto sia più opportuno parlare di investimenti che di costi».
Chi fa cosa
Ogni alleato del Comune ha assunto formalmente un impegno, ieri sera, per contribuire all’azzeramento graduale delle emissioni.
In tanti hanno promesso di istituire comunità energetiche o di produrre in proprio energia pulita e di razionalizzare gli spostamenti del proprio personale o di fare sensibilizzazione. La Provincia si è presa l’impegno di realizzare un parco in ogni comune per avere più spazi verdi.
BusItalia ha garantito che rinnoverà il parco mezzi circolante per arrivare a una flotta interamente elettrica o metanizzata. Interporto farà consegne sostenibili. Padova Hall decarbonizzerà il complesso direzionale di corso Stati Uniti.
Le Acli intensificheranno il recupero di eccedenze alimentari. La Fondazione Teatro Stabile aderirà alla rete europea dei teatri carbon neutral e sostituirà le luci del palco con led. L’Ascom premierà i commercianti virtuosi. Confindustria promuoverà un servizio di diagnosi energetica per individuare i margini di ottimizzazione e riduzione dei consumi nelle aziende.
La Confartigianato promuoverà lo smart working fra i dipendenti. L’Appe terrà sotto controllo i condizionatori degli esercizi pubblici durante l’estate. E sono solo alcuni esempi. Ognuno farà la sua parte, per quel che si può.
Le grandi partite
Incidere sulla mobilità e sull’edilizia - impianti, infissi, dispersioni - sono le grandi partite per la città. Per l’edilizia in particolare si punta all’attivazione di un “One stop shop” che possa connettere proprietari di immobili, servizi finanziari e imprese edili garantendo forme di sostegno alle ristrutturazioni, così da tenere viva un’onda che senza superbonus rischia di appiattirsi.
Per la mobilità le prime sfide sono quelle della zona industriale, che ha 20 mila lavoratori e 1.200 aziende e quella dell’Università, con i suoi 80 mila studenti e lavoratori che incidono per il 54, per cento sulle emissioni dell’ateneo. A febbraio 2025 si inizierà a studiare come tagliare questi spostamenti.