Isis Galilei all’ex Civile di Gorizia, prof e famiglie dicono no
Una scelta non condivisa e non adeguatamente comunicata. Ma, anche, una scelta che non tiene conto delle specificità dell’istituto coinvolto e delle importanti risorse investite in questi anni per adeguarlo e migliorarlo, e che in definitiva rischia di penalizzarlo. Rappresenta questo la decisione della Regione di trasferire il polo tecnico goriziano da via Puccini nel futuro campo scolastico di via Vittorio Veneto secondo il Collegio docenti e il Consiglio d’istituto dell’Isis “Galilei”. Organismi che hanno sottoscritto un documento fortemente critico e altrettanto preoccupato sulla questione.
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Una sorta di lettera aperta in cui docenti e famiglie mettono in evidenza una serie di considerazioni.
La prima: la decisione del trasloco coglie la comunità scolastica impreparata. «Non sono stati condivisi i provvedimenti presi, né la dirigenza è stata preventivamente informata della scelta di trasferire in via prioritaria l’Isis Galilei contrariamente al prospettato trasloco nella prima fase dei licei Slataper – si legge nel documento -. Tra l’altro una forte perplessità sulla prospettiva della realizzazione del campus era già stata ripetutamente espressa fin dall’inizio anche negli incontri pubblici organizzati nei mesi scorsi».
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Il Collegio docenti e il Consiglio d’istituto chiedono trasparenza anche sulle motivazioni dell’anticipo del trasferimento del polo tecnico, e ricordano le sue specificità, che mal si sposerebbero con la nuova sede.
«L’offerta formativa dell’istituto prevede la presenza di un cospicuo numero di laboratori e di officine, e in questi anni sono stati fatti investimenti significativi – spiegano -, riqualificando molti spazi comuni e allestendo ex novo i laboratori di chimica, di grafica, un secondo laboratorio linguistico, un laboratorio di robotica, e un laboratorio di realtà virtuale ed immersiva, quest’ultimo un unicum tra tutte le scuole della provincia di Gorizia».
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E ancora, si elencano i lavori eseguiti per sostituire infissi, rinnovare coperture e facciate, riqualificare aule, servizi igienici e segreteria. Ma i docenti ricordano anche la presenza di due moderne sale conferenze (la Sala Europa da 250 posti e la Sala Isonzo da 50) e i lavori in corso per il rifacimento dell’area sportiva esterna e della palestra.
Non secondaria, poi, la questione della collocazione dell’istituto. «La posizione della futura sede risulta fortemente decentrata rispetto all’attuale, che, invece, si colloca in significativa sinergia sia con la scuola secondaria di primo grado Ascoli, sia con il polo scolastico sloveno – dicono docenti e famiglie -. Vista la vicinanza al centro cittadino e al polo intermodale la maggior parte dei nostri studenti raggiunge l’istituto a piedi, cosa che non potrebbe accadere in via Vittorio Veneto».
Per questo, «lo spostamento potrebbe rappresentare un elemento negativo per le famiglie degli studenti che intendono iscriversi al nostro istituto». Chi vive quotidianamente gli spazi del “Galilei”, infine, teme che lì dove dal 1965 si trova una delle scuole più popolose di Gorizia possa restare una cattedrale nel deserto, un nuovo edificio preda del degrado come altri sparsi in giro per la città. —
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