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Il sindacato di Polizia denuncia: la caserma della polizia di frontiera di Tarvisio è inagibile

In sindacato di polizia Siulp con una nota indirizzata al dirigente la IV zona polizia di frontiera del Triveneto e a Prefetto e Questore di Udine nonché agli organi competenti, ha denunciato quanto appreso nella riunione svoltasi lo scorso 25 novembre nel settore polizia di frontiera terrestre di Tarvisio.

Lo stabile dove operano (lavorano, mangiano e dormono) quotidianamente oltre un centinaio tra poliziotti e militari, da circa due anni non è in linea con le più basilari ma fondamentali norme antincendio, ovvero la Cpi (certificazione prevenzione incendi) che è scaduta e ad oggi non è stata ancora rinnovata.

I lavori prescritti da parte dell’ente certificatore necessari al rinnovo non sono mai stati effettuati. I più necessari e urgenti consistono nella revisione delle pompe del sistema antincendio, la sostituzione dei rilevatori di fumo, l’istallazione di porte Rei, carenze queste che se riscontrate in un qualsiasi luogo di lavoro privato comporterebbe la chiusura immediata dell’attività, con i conseguenti risvolti penali per il datore di lavoro.

Nel settembre 2020 lo stabile in questione fu danneggiato da un incendio che si sviluppò su una parte del tetto che realizzato nel rispetto dei vincoli paesaggistici con listelli di legno (scandole) risulta altamente infiammabile.

Dice ancora il sindacato di polizia: in tempi in cui il Governo stanzia, destina e, visti i risultati quindi spreca, 1,5 miliardi di euro, costruendo centri in Albania e appaltando strutture ricettive a 5 stelle per i poliziotti in missione, per le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina; in Italia e precisamente a Tarvisio lo stesso Governo per la stessa finalità, costringe come negli anni settanta del secolo scorso, i poliziotti a vivere in strutture simili a caserme nella più assurda illegalità.

Il personale che opera nel Tarvisiano proveniente da diverse questure con il supporto dell’esercito, fa parte del predetto impianto di vigilanza che secondo il Viminale si è rivelato un ottimo strumento di contrasto all’immigrazione clandestina.

Nell’anno in corso, secondo le dichiarazioni governative tale attività ha prodotto 565 rintracci di persone irregolari con 26 arresti e 74 denunce. Il trend in netto calo rispetto a dati dello scorso anno risultati 1116 rintracci con 39 arresti e 151 denunciati.

Il Siulp si chiede perché bisogna andare a cercare inefficaci e costosissime soluzioni “creative” come quelle albanesi, che i numeri hanno già bocciato e non puntare su soluzioni già esistenti che stante i risultati sono più efficaci? Al fine di tutelare l’incolumità dei Cittadini e di tutti gli operatori che lavorano presso gli uffici della polizia di frontiera di Tarvisio il Siulp ha provveduto a diffidare l’amministrazione ad utilizzare tale struttura ed è pronta ad interessare le autorità competenti qualora la situazione non venisse sanata nell’immediato.

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