Schiamazzi nelle aree sensibili: a Ponte arriva il Daspo urbano
Stretta alla sicurezza del territorio con l’applicazione a livello locale del Daspo urbano e una maggiore severità contro mancanza di decoro e disturbo alla quiete pubblica.
L’amministrazione del sindaco Elena Levorato infatti ha approvato in consiglio l’altra sera la modifica del regolamento di polizia locale che norma il Daspo e inasprisce alcune sanzioni specifiche.
«Finalmente attuato anche un altro punto cardine del nostro programma elettorale», spiega il vicesindaco Angelo Levis, «andiamo a modificare il regolamento di polizia con un punto centrale che è quello del cosiddetto Daspo urbano che allontana persone moleste e recidive da luoghi pubblici sensibili. In generale la nostra è un nuova visione di sicurezza con focus sulla prevenzione, il rispetto del decoro della città e vivibilità anche grazie all’efficace strumento del Daspo. Per noi perno è il concetto di legalità incluso il problema della violenza in tutti i suoi aspetti in primis quella contro le donne. Vogliamo ottenere quindi livelli più elevati coesione sociale e convivenza. Visto che siamo sempre per il dialogo abbiamo recepito anche alcune osservazioni e modifiche proposte dalla minoranza».
Nel dettaglio il regolamento introduce le zone in cui sarà in vigore il Daspo ovvero luoghi pubblici sensibili come chiese, scuole, la biblioteca, le fermate degli autobus ma anche il nuovo sottopasso della stazione a Polpet e, su indicazione della minoranza, anche la piazza della poesia e i parchi giochi.
Giro di vite contro i rumori molesti con il divieto di suonare uno strumento musicale dalle 22 alle 9 e di fare musica nei locali dopo le 23, salvo deroghe, e senza modificare gli arredi interni. C’è il nuovo di divieto di prelievo di acqua dalle fontane pubbliche, poi specifiche sulle norme di divieto di gettare oggetti o imbrattare, sdraiarsi per terra o sulle panchine e non depositare rifiuti in pubblico.
Obblighi anche della cura del verde: multe per gli alberi su suolo privato che possono essere pericolosi se cadono su strada pubblica e c’è lo sfalcio obbligatorio su verde di pertinenza pubblica in cui l’erba non può superare i 30 centimetri.
Altri punti sono quelli relativi al contrasto alla diffusione delle zanzare e per la lotta ad accattonaggio, spaccio e consumo di alcool e droghe in luoghi pubblici.
Scetticismo ed astensione da parte della minoranza. «Questo regolamento», dicono dal gruppo di opposizione guidato da Roger De Menech, «ci pare ridondante, di difficile applicazione e anche dannoso per alcune attività commerciali. Anche in passato sono sempre esistiti i divieti e purtroppo alcuni fenomeni come l’accattonaggio ci sono ancora. Pensiamo non cambierà niente e quindi si fa solo propaganda. L’unica novità è il Daspo che in realtà è norma nazionale e già si poteva applicare in casi specifici, l’unica cosa nuova del regolamento è decidere le aree interdette. Infine le norme stringenti contro la musica: va bene la quiete pubblica ma qui si rischia di danneggiare i nostri locali».