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Ucraina, Zelensky pronto alla tregua con la Russia: “Anche senza l’immediata restituzione di aree occupate, ma sotto l’ombrello Nato”

In un’intervista rilasciata a Sky News il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a un accordo di cessate il fuoco con la Russia anche senza la restituzione immediata dei territori occupati da Mosca nel conflitto. Ma a condizione che l’Ucraina abbia l’ombrello della Nato. “Se vogliamo porre fine alla fase calda della guerra, dobbiamo prendere sotto l’ombrello della Nato il territorio dell’Ucraina che abbiamo sotto il nostro controllo”, ha affermato. “Dobbiamo farlo in fretta. E poi sul territorio (occupato,ndr) dell’Ucraina, l’Ucraina può riportarli indietro in modo diplomatico“, ha aggiunto Zelensky che oggi, sotto l’incalzare dell’avanzata russa nell’est del Paese, ha licenziato il comandante delle truppe di terra Oleksandr Pavliuk, in carica per soli nove mesi, nominando al suo posto Mykhailo Drapatyi.

Zelensky ha affermato che la Nato dovrebbe “immediatamente” coprire la parte dell’Ucraina che rimane sotto il controllo di Kiev, cosa di cui, a suo dire, l’Ucraina ha “molto bisogno, altrimenti lui (Putin, ndr) tornerà”. Un nuovo passo in avanti verso la possibile risoluzione del conflitto in attesa che arrivi il nuovo inquilino della Casa Bianca. Sull’arrivo di Donald Trump, il leader ucraino ha detto: “Dobbiamo lavorare con il nuovo presidente” per “avere il più grande sostenitore”. “Voglio lavorare direttamente con lui perché ci sono voci diverse nelle persone che lo circondano. Ed è per questo che non dobbiamo (permettere) a nessuno di distruggere la nostra comunicazione”, ha detto. “Dobbiamo cercare di trovare il nuovo modello. Voglio condividere con lui idee e voglio sentire da lui”, ha aggiunto il presidente ucraino.

L’annuncio chiude una giornata in cui il presidente ucraino ha avuto conversazioni telefoniche con il presidente francese Emmanuel Macron, ringraziato per l’accelerazione del trasferimento degli aerei Mirage, e con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha condiviso con Zelensky i dettagli del suo recente colloquio con Vladimir Putin, ribadendo la necessità di una pressione diplomatica e militare. Ma il presidente ucraino lavora a tenersi stretti gli alleati, a partire da quello statunitense, la Russia conferma il rafforzamento dell’asse militare con la Corea del Nord che già ha le sue truppe in territorio russo. Il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, in una visita a sorpresa a Pyongyang ha sottolineato l’importanza del trattato di cooperazione strategica firmato quest’anno tra i due Paesi, che tra l’altro, ha detto, favorirà “un nuovo sistema di sicurezza euroasiatico”.

Dopo i massicci bombardamenti con missili e droni sull’Ucraina degli ultimi giorni, in risposta all’uso di missili americani e britannici per colpire il territorio russo, il ministero della Difesa russo ha rivendicato oggi la conquista di un altro villaggio, Vorovskoye, nella regione di Donetsk. Altri due insediamenti erano stati occupati dai russi nella stessa regione e uno in quella di Karkhiv durante la settimana. Il capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, in visita nel Donetsk minacciato dall’avanzata russa: “Continuiamo a contenere il nemico e a infliggergli pesanti perdite”. Le forze ucraine, riporta l’Ansa, sembrano comunque in grado di continuare a infliggere colpi pesanti agli impianti energetici in territorio russo. Lo Stato maggiore ha detto che per la seconda volta in un anno è stato bombardato il deposito petrolifero Atlas nella regione di Rostov. Secondo la stessa fonte un altro attacco avrebbe distrutto una stazione radar del sistema missilistico antiaereo russo Buk-M3, situata nel territorio occupato della regione ucraina di Zaporizhzhia. Le autorità ucraine hanno intanto annunciato che la Russia ha consegnato i corpi di 502 soldati uccisi al fronte, senza precisare se si tratti di uno scambio o meno. E’ il secondo rimpatrio di questo tipo in questo mese, dopo il recupero di altri 563 corpi di soldati a inizio novembre.

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