Attacchi a Sinner da USA e Gran Bretagna: “Positivo due volte, possiamo essere certi dei risultati?”
Jannik Sinner ha concluso alla grande il suo 2024 dal punto di vista sportivo, con lo status di n.1 del ranking ATP. L’altoatesino si è portato a casa a otto titoli nel massimo circuito internazionale del tennis, tra cui due Slam, tre Masters1000 e le ATP Finals. La ciliegina sulla torta è stata la conquista per la seconda volta consecutiva della Coppa Davis con la squadra italiana.
Un anno di trionfi per Jannik, ma la vicenda legata alla doppia positività al Clostebol è ancora aperta. Il ricorso della WADA al TAS, chiedendo uno/due anni di squalifica, tiene banco e non si sa ancora quando ci sarà il verdetto. Si pensa che questo arriverà non prima dell’11 febbraio 2025, ovvero dopo gli Australian Open e a precedere l’inizio del Sunshine Double.
A questo proposito, da parte di alcuni colleghi stranieri ci sono dubbi e perplessità su quanto ottenuto da Sinner in questa stagione. Nel corso del podcast “No Challengers Remaining“, Ben Rothenberg e Tumaini Carayol hanno approfondito l’esplosione di Sinner coincisa anche con una doppia positività a una sostanza proibita. A detta dei due giornalisti c’è l’idea che i successi di Jannik siano da considerare con tanti asterischi in quanto, a prescindere dal giudizio che ci sarà da parte del TAS, non vi è certezza che Jannik non sia dopato.
Un concetto espresso da Carayol sul Guardian e soprattutto da Rothenberg nel suo blog, poco dopo il successo a Torino del pusterese: “È complicato dare totale fiducia a Sinner. È risultato positivo a una sostanza proibita due volte quest’anno e in questa stagione è stato il migliore di tutti nel circuito. Non so se Jannik meriti una sospensione, ma è difficile convincersi che queste due situazioni non siano correlate. Assistere a una prestazione sportiva, sapendo che costui è risultato positivo a controlli antidoping crea disagio. Potrebbe essere una coincidenza? Certo. Ma possiamo esserne certi? Non possiamo“.