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Park Vittoria a Treviso, petizione da 4000 firme per dire “no”

L’appuntamento è in piazza Vittoria alle 10.30 di sabato 30 novembre.

Ci saranno tutte le forse politiche di opposizione e le associazioni civiche che si oppongono alla realizzazione del parcheggio interrato nella piazza, il multipiano da 430 posti auto e tre piani sottoterra che l’amministrazione ha deciso di risfoderare a vent’anni dal primo progetto considerandolo «opera strategica» per il futuro assetto della città.

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Era il febbraio scorso quando le stesse associazioni e formazioni politiche si ritrovarono in piazza lanciando la raccolta firme contro il multipiano. Oggi la petizione è arrivata a quota 4000 firme.

Tante saranno quelle che verranno recapitate oggi in municipio dopo una marcia che partirà dalla piazza per arrivare sotto le finestre di Ca’Sugana. Un corteo che si sta lavorando per rendere il più partecipato possibile rimbalzando l’appello a tutti i firmatari della petizione.

Una prova di forza con cui l’opposizione vuole far valere concretamente la forza dell’opposizione al progetto per indurre l’amministrazione a rivedere i suoi piani.

La partita infatti è ancora aperta, per quanto indirizzata. Comune e Parcheggi Italia – società che guida la realizzazione della maxi opera – devono ancora sottoscrivere il contratto per dare il via al cantiere.

Doveva essere una partita già chiusa – stando agli annunci fatti l’inverno scorso – ma la richiesta di approfondimenti di studio e indagine chiesti dalla Soprintendenza ha fatto slittare l’avvio dei lavori che si immaginava all’inizio dell’estate scorsa con i primi saggi di scavo.

Oggi le relazioni tecniche sono state tutte consegnate, si attende il responso definitivo che potrebbe arrivare nel giro di poche settimane, ma non c’è certezza.

Di qui il pressing dell’opposizione che punta a fermare l’iter prima della firma decisiva.

«Uno scempio per la città» criticano, «che ne mette fortemente a rischio l’assetto idrogeologico e rischia di minarne anche il passato».

Si fa riferimento in questo caso ai reperti storici che potrebbero trovarsi nell’area di cantiere che si estende di fatto su tutto il perimetro dell’attuale parcheggio a raso, e sotto l’area verde del monumento ai Caduti.

Proprio il monumento è poi un altro tema chiave dell’operazione: possibile smontarlo e traslocarlo? Su questo sono stai chiesti accertamenti che si stanno valutando.

L’opera, per giunta, in forma di project financing, prevede la concessione del multipiano al privato per circa sessant’anni (il piano economico si sta definendo). «Un vincolo che penalizza la città» la critica.

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