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Folle inseguimento sul Put e aggressione ai carabinieri: condannato 

È stato condannato a 2 anni e sette mesi di reclusione Prince Agyemang Sasaraku, 34 anni di Villorba, il ghanese che nel pomeriggio del 9 ottobre scorso aveva seminato il panico, a bordo della sua Opel Gt, tra le strade di Silea e il Put, l’anello stradale esterno al centro storico di Treviso, ingaggiando una sfida a colpi di acceleratore e rischiando di investire alcuni pedoni, terminata davanti a porta Carlo Alberto con l’uso del taser da parte dei carabinieri.

È l’esito del processo per direttissima tenutosi nel palazzo di giustizia di viale Verdi, davanti al giudice Carlotta Brusegan.

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L’uomo con un passato anche di barista e di istruttore di fitness e ora addetto alla vigilanza in supermercati del Veneziano, due giorni dopo l’arresto, all’udienza di convalida del fermo non aveva voluto spiegare in aula i motivi della sua fuga e si era avvalso della facoltà di non rispondere. Quello che è certo è che non era alterato né da alcol né da droghe.

Oltre ad un mattone e ad alcuni bastoni di legno, carabinieri e polizia avevano trovato nel bagagliaio dell’Opel Gt un piccolo arsenale composto da un coltello e due taser, uno dei quali fuori uso.

Un fatto questo che gli è costato anche la contestazione per possesso ingiustificato di armi atte a offendere. Ma i reati per i quali era scattato l’arresto furono la resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il danneggiamento delle pattuglie delle forze dell’ordine, disposte sul Put davanti porta Carlo Alberto, all’incrocio tra viale IV Novembre e viale Nino Bixio, e le lesioni personali aggravate per aver mandato all’ospedale con alcune contusioni due carabinieri e due agenti della polizia locale di Treviso.

La sua difesa è stata assunta dall’avvocato Laura Modolo, nominata legale di fiducia dal 34enne africano, che quasi sicuramente ricorrerà in Appello contro la condanna. Per il momento l’imputato rimane ai domiciliari.

Quel giorno Sasaraku fuggì all’alt della polizia locale a Lanzago di Silea, scese dalla sua Opel Gt, minacciò gli agenti con il bastone e poi di nuovo a bordo della sua auto ingaggiò una fuga a folle velocità: Lanzago – Cendon – Fiera– Treviso, avanti e indietro per un paio di volte, speronando le auto dei vigili, seminando il panico.

Fino a Porta Carlo Alberto dove nell’immissione sul Put lo aspettavano appostate le auto di carabinieri e polizia, che lui speronò, ma che alla fine lo bloccarono. Dall’Opel scese Sasaraku. Con una furia persona braccata si avvicinò minaccioso agli uomini dell’Arma, ma ormai non aveva scampo. Fu in quel momento che venne tramortito da due scariche di taser. Due vigili urbani finirono all’ospedale per le contusioni ricevute durante l’inseguimento e l’aggressore fu arrestato. Ieri la condanna.

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