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Una nuova logistica e ampliamento della Farmabios: due maxi-progetti per Gropello

GROPELLO CAIROLI. Una nuova logistica a Gropello e l’ampliamento di Farmabios: due “bombe” urbanistiche nel Consiglio dell’altra sera. La prima riguarda, l’insediamento di una nuova realtà logistica di 39mila metri quadrati a due passi dal casello dell’autostrada A7. La seconda l’ampliamento di una storica azienda nella zona industriale: l’amministrazione prevede, da queste due operazioni di incassare circa 1milione e 300mila euro di oneri di urbanizzazione e 500 nuovi posti di lavoro.

«Si tratta – ha detto la sindaca Elisa Olga Bergamaschi - di un ampliamento di Farmabios, ditta chimica che si trova nell’area industriale verso Pavia, progetto che non avrà ricadute rilevanti sulla salute dei cittadini in quanto i nuovi impianti non riguardano attività a rischio elevato. Gli oneri ricavati saranno di circa 800mila euro di cui circa 350mila erogati nell'immediato alla stipula della convenzione. Non solo oneri primari, ma anche oneri secondari, smaltimento rifiuti e maggiorazioni. Si profilano 300 nuovi posti di lavoro». Favorevoli a questa variante al Pgt la maggioranza e Alessio Rudolph del gruppo misto astenute le altre minoranze de “L’Aquilone” e “Progetto Futuro”.

Altrettanto importante è stata la proposta di piano attuativo in variante al Pgt comunale per lo sviluppo del comparto AT4 per una nuova logistica. Favorevoli la maggioranza e Rudolph, astenuto Faustino Giani, contrarie Chiara Rocca e Clara Valenti de L’Aquilone. Il progetto riguarda una nuova realtà produttiva/logistica nell'area situata di fronte al casello autostradale (23mila metri quadri di produttivo e 16mila di logistica). Gli oneri di urbanizzazione che saranno ricavati sono 500mila euro e preventivati 200 nuovi posti di lavoro.

«Le due varianti al Pgt approvate in consiglio comunale – prosegue la sindaca - hanno rispettato in pieno l'iter previsto dalla legge e hanno ricevuto i pareri favorevoli della Provincia e di altri enti sovracomunali, su tutti il Parco del Ticino. Come amministrazione siamo più che soddisfatti: lo sviluppo di Gropello era un punto centrale del nostro programma elettorale, questi interventi porteranno non solo ingenti risorse nelle casse comunali grazie agli oneri di urbanizzazione, che verranno reinvestiti a favore dei cittadini, ma anche un forte indotto e circa 500 nuovi posti di lavoro L'impatto in termini di traffico aggiuntivo sarà minimo, in quanto verrà primariamente sfruttato, come è nella logica delle cose, il casello autostradale. I nuovi impianti non saranno dedicati ad attività dal potenziale rischio rilevante per la salute dei cittadini, sono inoltre previste nuove piantumazioni per un totale di oltre 2000 nuovi alberi e 400 essenze arboree. Intervento che salvaguardia l’ambiente e crea sviluppo».

Contrari alla realizzazione alla logistica le consigliere dell’Aquilone Clara Valenti e Chiara Rocca che hanno firmato un documento intitolato “Basta cemento” insieme a Simone Marchesi, Segretario Provinciale PD, Cristina Ornigotti – Circolo PD Gropello Cairoli e Gionata Ferroni - Coordinatore tavolo Ambiente PD.

«Il progetto dell’ennesimo centro logistico da costruire in provincia di Pavia, a Gropello Cairoli - dicono i firmatari - porterà a degradare ulteriormente il nostro territorio. Il fatto che queste cementazioni si concentrino in Provincia di Pavia sembra rispondere soprattutto a necessità private, e non pubbliche. La nostra terra ha veramente valore solo come areale da cementare? Sembrerebbe di sì, vedendo come la gestiscono le amministrazioni di destra locali e regionali».

«Nel caso specifico di Gropello - vanno avanti i firmatari del documento di dissenso - si fa tutto in barba a un parere ministeriale negativo, cercando di evitare la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e non richiedendo sufficienti oneri e compensazioni. Inoltre è sbagliato il metodo utilizzato, con l’amministrazione comunale che non convoca la cittadinanza per discutere di un progetto che impatta sulla città, e addirittura si mette completamente nelle mani dell’azienda che vuole costruire, lasciando che siano loro a presentare il progetto in Consiglio comunale. Richiediamo che il progetto venga fermato». —

Mauro Depaoli

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