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Salta l’affare edilizio, chiesti 11 milioni di danni al Comune di Treviso

Nei giorni scorsi, quando il nostro giornale ha anticipato la notizia, si parlava già di «causa milionaria», ma nessuno si immaginava che la richiesta di risarcimento danni presentata dalla Sant’Ambrogio Immobiliare al Comune di Treviso sarebbe stata da oltre 11 milioni di euro. Basterebbe la metà per far saltare il bilancio dell’amministrazione.

L’atto di citazione è arrivato nei giorni scorsi, come due settimane fa era arrivato nella cassetta della posta dell’Israa, che la Sant’Ambrogio ha chiamato in causa con il Comune.

Quando gli uffici di Ca’ Sugana hanno scorso le righe della citazione, arrivati alla richiesta danni hanno sbarrato gli occhi: 11.361.385, 50 euro. Al centesimo. In via Municipio mai si era vista una richiesta di risarcimento così alta.

A quantificarla i legali e periti dell’impresa immobiliare che aveva la proprietà dei lotti residenziali a San Giuseppe, in Strada Sant’Agnese, quelli nei quali dovevano sorgere 41 mila metri cubi di nuova edilizia con le lottizzazioni “Sile”.

La vicenda è complicata e parte nel 2011, anno in cui la Sant’Ambrogio Immobiliare ottenne il primo permesso a costruire nell’area con l’allora giunta Gobbo.

Con il cambio di amministrazione l’impresa si trovò davanti il no della giunta Manildo, che bloccò il progetto in virtù del piano di rischio aeroportuale.

Ne nacque un contenzioso al Tar, che la Sant’Ambrogio vinse, ma l’impresa – anche in virtù degli effettivi sviluppi dell’attività del Canova – decise di tirare il freno a mano arrivando poi nel 2019 ad avviare le trattative con il Comune per il trasferimento delle concessioni edilizie da San Giuseppe all’ex Caserma Piave di via Monterumici, trasformando poi l’area di San Giuseppe in un grandissimo bosco urbano. Di fatto: niente nuovo cemento, tanto nuovo verde, la riqualificazione residenziale di un’area dismessa.

Vincevano tutti, all’accordo bastavano i numeri e le firme. Ma quando alla Sant’Ambrogio sono stati dati i valori e le cubature di quanto avrebbero potuto costruire alla Piave in cambio dei lotti di San Giuseppe l’azienda ha fatto saltare il tavolo: troppo poco.

Davanti al no del Comune ecco la causa civile: 4 milioni di euro di danni all’Israa, ovvero quando pagò la Sant’Ambrogio Immobiliare all’Istituto per l’acquisto – anni fa – dei terreni «edificabili» di strada Sant’Agnese (poi divenuti inedificabili per il piano aeroportuale); oltre 11 milioni di danni chiesti al Comune.

Per Ca’ Sugana è una cifra tale da far traballare il bilancio comunale; per chiarire equivale a poco meno di un terzo dell’intero ammontare delle entrate tributarie annuali.

Non sarebbe cosa da far dormire sonni tranquilli anche qualora andasse solo prudenzialmente accantonata, ma a Ca’ Sugana si ostenta tranquillità.

«Siamo sicuri del nostro operato e della congruità delle proposte fatte alla società quantificate non in base a criteri personali o casuali, ma sulla base di perizie».

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