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Vita da cinema: così il film con Scamarcio riapre il Carciotti e l’ex stazione di Aurisina

In attesa della nuova vita che si appresta a vivere, all’esito della prossima asta, palazzo Carciotti ne vive una cinematografica. Così come la stazione ferroviaria di Aurisina, dove i treni passeggeri non passano più da decenni. Nelle due affascinanti location, oggi in stato di abbandono, sono stati girati gli ultimi ciak triestini di “Alla festa della rivoluzione”, il film di Arnaldo Catinari che vede nel cast anche Riccardo Scamarcio e Valentina Romani.

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Il Carciotti, che in passato era stato utilizzato, con il suo ingresso, più che altro come guardaroba, in questo caso ha fatto da teatro a intere scene. Nell’ultimo giorno di riprese a Trieste – venerdì scorso le maestranze si erano fermate per lo sciopero generale – in mattinata la troupe ha girato all’interno dell’antico palazzo fra le Rive e Ponterosso.

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Dall’esterno era impossibile capire quale angolo fungesse da set. I mezzi della produzione hanno preso posto in via Genova e in via Bellini.

In mattinata al Carciotti è arrivato anche lo stesso Scamarcio, che, nel corso di queste sue giornate triestine, si è ritagliato anche qualche ora per una partita e un po’ di allenamento al Tennis club Triestino. Oltre alle cene nei ristoranti triestini.

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Lo scorso maggio, il Carciotti, in quel caso con i suoi esterni, aveva fatto da sfondo anche al nuovo film di Gabriele Salvatores “Napoli-New York” – il suo sesto film girato in Friuli Venezia Giulia – che ha debuttato in questi giorni nelle sale.

Invece per “Alla festa della rivoluzione”, nei giorni scorsi, la troupe aveva girato già al Carciotti così come anche all’hotel Hilton. Tutti luoghi perfetti per quel viaggio nel tempo che “Alla festa della rivoluzione”, ambientato nel 1919, si propone di far fare allo spettatore.

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Sabato pomeriggio, dalle sponde di Ponterosso i mezzi della produzione si sono spostati appunto ad Aurisina. Lì, la stazione disegnata dall’architetto Wilhelm von Flattich ed eretta nel 1857 a servizio della Südbahn, dopo decenni si è rianimata. La troupe si è fermata sul Carso per poche ore, con un viavai di macchinisti, truccatori, tecnici delle luci, del suono, attori, comparse, a favore dell’ultimo ciak triestino del film.

L’atmosfera polverosa di quella stazione, con la biglietteria in disuso da trent’anni, i muri scrostati dall’abbandono e dall’umidità, ben si coniuga con le esigenze del film. La stazione di Aurisina è già stata scelta in passato da produzioni televisive e cinematografiche che lì hanno ambientato alcune riprese.

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Avviate in regione lo scorso 21 ottobre, le riprese di “Alla festa della rivoluzione” ora si sposteranno ancora a Palmanova e poi si concluderanno a Gorizia – dove a fare da set è il Castello – per un totale di circa sette settimane di lavorazione. Durante questo periodo, circa venti maestranze regionali sono state coinvolte nei vari reparti, insieme a oltre 700 presenze di figurazioni generiche.

Le riprese si sono svolte prevalentemente a Udine, anche in alcune residenze storiche private come Villa Giacomelli a Pradamano e Villa Pace a Tapogliano.

La produzione del film – la sceneggiatura è scritta da Arnaldo Catinari e Silvio Muccino, liberamente ispirata all’omonimo libro di Claudia Salaris – beneficia del supporto logistico e del contributo della Friuli Venezia Giulia Film Commission – PromoTurismoFvg. —

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