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F1, Max Verstappen vince anche in Qatar. Leclerc secondo: si riapre il Mondiale Costruttori – ordine d’arrivo

Un super Max Verstappen ha vinto il GP del Qatar raccogliendo la vittoria numero 63 in carriera. A seguire la Ferrari di Leclerc e la McLaren di Piastri. Quarto George Russell, sanzionato di cinque secondi a fine gara per un’infrazione in regime di Safety Car, quindi l’Alpine di Gasly e l’altra SF-24 di Sainz. Pesa tantissimo per il morale del team di Woking la penalizzazione (esagerata) a Norris, per non aver rallentato in regime di bandiere gialle. Lando ha scontato uno stop and go di 10 secondi chiudendo decimo, ma col punto del giro veloce a favore. Ora il team di Maranello è sotto di 21 punti rispetto a quello inglese (640-619) nella lotta Costruttori, dopo essere scivolato a -30 al termine della Sprint di sabato. La lotta tra i due team verrà dunque rinviata ad Abu Dhabi, nel GP di domenica prossima che chiuderà il Mondiale. Saranno 44 i punti finali ancora da assegnare. Dal 2008 il Cavallino non arrivava a lottare per il titolo Costruttori all’ultima gara di stagione, vincendo allora proprio contro la McLaren a Interlagos. Hanno chiuso la top-10: Alonso (7°), un ottimo Zhou (8° e primi punti con la Sauber in stagione) e Magnussen (9°). Ritirati Hulkenberg, Perez, Stroll, Colapinto e Ocon.

Il commento di gara
Per fare una nuova pole aveva dovuto attendere 147 giorni, come non faceva dall’Austria. Una prima posizione che poi gli era stata tolta nella tarda serata di sabato per la penalizzazione della Fia, a causa dell’impeding durante un giro di rilancio in qualifica su Russell (scattato così in pole). Poco importa perché Verstappen si è preso la rivincita in gara, su una Red Bull inferiore alla McLaren ma davanti grazie agli stint pazzeschi dell’olandese su Norris. L’olandese ha beneficiato anche dalla gomma, che non è mai degradata considerando le fredde temperature di Losail che hanno limitato al massimo il graining. Se è il volto della felicità, potendosi godere appieno il 63° successo della carriera, quella del Qatar è stata la gara delle sorprese e delle sanzioni pesanti della Fia, con un metro di giudizio del tutto opposto a quanto visto in diverse gare di stagione. Soprattutto dormiente nel non mettere la Virtual e ripulire la pista dai detriti lasciati nella caduta dello specchietto della Sauber di Bottas, che hanno portato alle forature di Sainz e Hamilton.

Se a Baku la Federazione è rimasta zitta sulla vittoria di Piastri col mini-Drs, sorprende la pesantissima penalità rifilata a Norris per non aver rallentato in regime di bandiere gialla. Cinque secondi sarebbero bastati, come quelli rifilati a Russell per l’infrazione in regime di Safety Car. Ne ha beneficiato così la Ferrari. A Leclerc vanno gli applausi per una grande gara condotta senza l’erogatore del drink (che non funzionava) e contenendo per ben due volte il ritorno della McLaren di Piastri nelle ripartenze post-Safety e Virtual, data l’incapacità delle SF-24 di accendere subito le gomme come invece fa la vettura del team di Woking. La gara per il titolo Costruttori rimane comunque proibitiva — non basterebbe un uno-due Ferrari con giro veloce, in caso di terzo e quarto posto delle McLaren — ma per lo meno il monegasco potrà lottarsela per il secondo posto Piloti contro Norris, avanti ora di soli otto punti (349-341).

In una pista veloce come quella del Qatar, ma fredda, ha pesato molto, per diversi piloti, la difficoltà nel mettere le gomme in temperatura sia al via sia nei primi giri. Se sabato nella Sprint ne aveva fatto le spese Sainz, è toccato domenica anche a Russell, che nonostante una partenza discreta si è fatto bruciare al via sia da Verstappen sia da Norris. Mentre dietro una gestione non corretta della gomma da parte di Leclerc, oltre a una bassa reattività al nuovo start di gara — dopo la Safety entrata nel botto Hulkenberg-Colapinto-Ocon — ha portato all’attacco andato a segno di Piastri, che era stato passato al via da Charles. La gara si è poi stabilizzata con Verstappen che non ci ha pensato su e ha spinto stampando croni fissi di 1’25”, mentre Norris ha iniziato a rispondere nei tempi dopo una decina di giri. Uno stint quasi da qualifica quello dei due piloti. La Ferrari ha deciso di spingere invece dopo, pagando la scelta più conservativa dettata forse dallo scotto di Las Vegas, quando Leclerc non ha gestito le sue medie distruggendole nella lotta iniziale contro Russell.

Le McLaren hanno così viaggiato spedite fino al colpo di scena delle forature di Sainz e Hamilton, per colpa dello specchietto di Bottas lasciato in pista. Ai box sono rientrati Piastri e lo spagnolo della Ferrari (lungo il suo pit, è rientrato 10°), poi l’ingresso della Safety e le soste di Verstappen, Norris e Leclerc, che ha potuto così passare davanti a Piastri, scegliendo di rimanere sulle dure nonostante il set in più di gialle a disposizione. Alla ripartenza di gara, Leclerc è stato grande nel difendere la terza posizione dell’attacco di Piastri, riuscendoci, prima del nuovo stop e dell’ingresso della Virtual per le uscite della Haas di Hulkenberg e della Red Bull di Pérez. Nel finale la sanzione di Norris e il mancato assalto di Sainz su Gasly, che aveva passato lo spagnolo alla ripartenza della Virtual. Lando ha potuto solo rientrare per lo stop and go, rientrando 14esimo, e chiudere decimo col punto del giro veloce. Il duello Costruttori è così rinviato ad Abu Dhabi.

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