Zelensky: “Dagli alleati soldati all’Ucraina? Sarei felice se li inviassero, ma non lo chiedo. O metà di loro fermano il sostegno militare”
Volodymyr Zelensky sarebbe felice se i suoi alleati inviassero truppe all’Ucraina. Ma non intende chiederle, altrimenti metà di loro “interromperebbe il sostegno” militare a Kiev. Dopo essersi detto pronto a un accordo di cessate il fuoco con la Russia, ma solo sotto l’ombrello della Nato, il presidente ucraino torna a parlare del supporto che si aspetta dall’Occidente. “Non chiederemo mai ai nostri alleati di inviare truppe in Ucraina. Certo, saremmo felici. Perché la Russia ora ha i nord coreani, l’Iran e altri alleati mentre noi siamo soli sul campo di battaglia. Ma se io chiedessi truppe, scarponi sul terreno, la metà dei nostri alleati interromperebbe il sostegno”, ha detto, rispondendo alla domanda se le truppe europee potrebbero avere un ruolo nel monitoraggio del fronte in caso di tregua.
Zelensky è comparso in conferenza stampa a Kiev, con il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. “La tregua e i negoziati possono arrivare solo dopo che l’Ucraina sarà rafforzata con un pacchetto sufficiente di armi, comprese quelle a lunga distanza, e l’invito ad entrare nella Nato“, ha ripetuto il presidente ucraino, precisando il suo pensiero dopo l’intervista dei giorni scorsi. “Perché se avremo un conflitto congelato senza una posizione forte per l’Ucraina, Putin tornerà all’attacco e cercherà di distruggerci totalmente”, ha aggiunto, sottolineando che al tavolo dei negoziati vede l’Ucraina e la Russia, certo, ma anche “Ue e Nato”. L’adesione dell’Ucraina alla Nazioni unite, ha aggiunto, è “una cosa necessaria per la nostra sopravvivenza”.
Costa invece non ha voluto rispondere una domanda sulle decisioni che prenderanno gli Stati Uniti dopo la vittoria di Donald Trump: “Non è il caso di speculare su cosa farà o non farà il presidente eletto Donald Trump: noi siamo qui per esprimere il nostro sostegno all’Ucraina, come dal primo giorno, che andrà avanti fino a quando sarà necessario”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo. “Oggi abbiamo presentato la nostra visione in questi incontri altamente simbolici. Abbiamo parlato di difesa aerea, abbiamo consegnato la lista di cose di cui abbiamo bisogno, ma anche di sanzioni, perché speriamo che il nuovo pacchetto Ue sia approvato presto”, ha detto Zelensky. L’altro aspetto è l’allargamento: “È una scelta geopolitica e puntiamo nel 2025 ad aprire due cluster negoziali“. Costa ha definito “impressionanti” i passi avanti compiuti dall’Ucraina sul dossier dell’allargamento e ha confermato la volontà dell’Ue di procedere con l’apertura dei capitoli negoziali. Secondo il presidente ucraino “l’Ue non ha altra scelta che essere unita: la Russia usa diversi metodi in vari Paesi, come la Moldavia e la Georgia, ma gli obiettivi sono sempre anti-europei”.
L’incontro tra Zelensky e Costa arriva pochi giorni dopo la mossa compiuta dal presidente ucraino, che in un’intervista a Sky news si è detto pronto a un accordo di cessate il fuoco con la Russia anche senza la restituzione immediata dei territori occupati da Mosca nel conflitto. Ma a condizione che l’Ucraina abbia l’ombrello della Nato. “Se vogliamo porre fine alla fase calda della guerra, dobbiamo prendere sotto l’ombrello della Nato il territorio dell’Ucraina che abbiamo sotto il nostro controllo”, aveva affermato. “Dobbiamo farlo in fretta. E poi sul territorio occupato, l’Ucraina può riportarli indietro in modo diplomatico“, ha aggiunto Zelensky.
L'articolo Zelensky: “Dagli alleati soldati all’Ucraina? Sarei felice se li inviassero, ma non lo chiedo. O metà di loro fermano il sostegno militare” proviene da Il Fatto Quotidiano.