“Tutti Fenomeni” ha ragione: la sinistra si è smarrita e il sesso è diventato un antidoto alla noia
Riccardo Quarzo Guarascio, conosciuto con il nome d’arte di Tutti Fenomeni, è un cantante e paroliere italiano che del politicamente scorretto e della denuncia sociale ne ha fatto un’ opera musicale. Nell’ultimo anno si è cimentato come attore nel film “Enea”, del regista-attore Pietro Castellitto. Nelle sue canzoni si scorge la decadenza politica che talvolta accompagna alcune società attuali, come nel videoclip “Troppa vendetta”, in cui rende l’idea di come la sinistra abbia perso completamente la propria identità. Nei brani intitolati “Diabolik” e “Antidoto alla morte”, l’artista tocca i temi del perbenismo dilagante, il trash, il rigetto di sé stessi e la perdita di valore del sesso, ridotto ad un’azione priva di significato da parte di chi lo usa per assopire la noia.
Tutti Fenomeni in “Troppa vendetta”: ritratto della sinistra smarrita
“La sinistra è diventata un po’ troppo di destra”, canta Tutti Fenomeni nel video di “Troppa vendetta”, ed ha ragione: la sinistra italiana ha mutato così tanto il suo aspetto nel tempo fino a smarrire la propria identità, a tal punto che la gente ha iniziato a scambiarla per la destra. Nel frattempo la destra è cresciuta esponenzialmente nei consensi, mantenendo i propri valori e aggiungendo un’attenzione sempre maggiore verso il popolo e i diritti sociali del cittadino. Nel video appaiono sottotitoli divertenti come “Pd: leggera propensione all’autolesionismo”, mentre il cantante fa finta di condurre un telegiornale inesistente chiamato “Tg vendetta”. Sembra che l’ostilità dell’artista verso la socialdemocrazia venga da lontano, tanto che nel corso del filmato rifiuta a priori la chiamata telefonica di un “presunto” Massimo D’Alema.
Per salvarsi dal perbenismo e dal trash bisogna essere “Diabolik”
Tutti Fenomeni cerca di far comprendere attraverso un ricordo onirico la caducità di una civiltà omologata negativamente nel testo di Diabolik, dicendo «Ho fatto un sogno e mi sentivo un piccione, come il 95% di tutte le persone, forse il 99». Riccardo Quarzo Guarascio crede che “la spazzatura assume immagini sempre più nitide”, perché il rischio che sta correndo la civiltà occidentale è proprio quello di essere ricoperto dall’immondizia, per colpa dei programmi trash e del dilagante perbenismo moralista. Alla fine del pezzo, il cantante chiede a una donna di salvarlo dall’inciviltà con la frase «Cornelia proteggimi da questi barbari, ti amo solo dopo le colonne d’Ercole, sai non sono fatto per il lungo termine: tu mi fai cambiare volto come Diabolik». Lo scambio d’identità con il personaggio dei fumetti serve per fuggire e salvarsi dalla monotonia contemporanea.
Vivere è l’unico “antidoto alla morte”
Nel brano musicale “Antidoto alla morte” di Tutti Fenomeni, l’autore tende a denunciare quelli che comunemente vengono definiti rimedi alla paura e alla noia, in particolare il sesso: quest’ultimo ha un significato profondo e intimo, ma è sbagliato pensare di utilizzarlo soltanto come valvola di sfogo e per distrarsi dalla noia, svilendone il vero piacere romantico. L’unico modo per evitare la morte è quello di dare un valore alla propria vita e renderla unica, vivendo ogni giorno come fosse l’ultimo. Non serve vivere “di nascosto come antidoto alla moda”, bisogna lottare coraggiosamente alla luce del sole per comprendere le virtù che la nostra storia e la nostra cultura possono offrirci, contro le tendenze superficiali.
L'articolo “Tutti Fenomeni” ha ragione: la sinistra si è smarrita e il sesso è diventato un antidoto alla noia sembra essere il primo su Secolo d'Italia.