Differenziata, anche nel 2023 Pavia resta sotto la soglia minima
PAVIA. Un piccolo passo avanti in provincia, mentre Pavia città resta anche per il 2023 al di sotto dell’obiettivo del 65%, che avrebbe dovuto essere centrato già dodici anni fa. L’annuale report della Regione fotografa per l’ennesima volta una situazione ampiamente deficitaria del territorio sulla raccolta differenziata.
Solo un terzo in regola
Su 187 comuni appena 64 sono quelli promossi, vale a dire con una percentuale di differenziata che va dal 65% in su. Dunque solo poco più di un terzo (il 34%) è in regola, e dopo Sondrio, ancora una volta largamente maglia nera (appena 4 i comuni con raccolta differenziata che supera la soglia minima), Pavia è la provincia con il risultato peggiore, mentre le più virtuose sono ancora una volta Mantova (tutti i comuni in regola), Lodi, Cremona e Varese (rispettivamente solo 1, 2 e 3 amministrazioni bocciate). Il mancato raggiungimento della soglia del 65% comporta una teorica applicazione di una sovratassa del 20% a carico del Comune, ma il pagamento del tributo ricade sul gestore di una discarica (salvo rivalersi su chi ha conferito i rifiuti, cioè il Comune) e su quello di un impianto di incenerimento senza recupero di energia.
Pavia città si ferma nel 2023 al 61,4%, un leggero incremento dal 60,3% del 2022 e dal 60,5% dell’anno precedente che però non è sufficiente. Anche la media pro-capite di rifiuti totali (469 chili all’anno) è superiore a quella regionale (470).
Lo scorso anni l’allora assessore Massimiliano Koch si era detto fiducioso in un incremento della differenziata: «Con le azioni che abbiamo introdotto a giugno con gli ispettori ambientali, i cassoni per il verde e il ritiro del vetro porta a porta sicuramente andremo a migliorare le percentuali di differenziata». Koch aveva poi addossato agli studenti una parte di responsabilità del mancato raggiungimento dell’obiettivo del 65%: «Ci sono tanti studenti in città e non sempre la differenziata viene effettuata bene», ma in realtà con la crescita cominciata nel 2016 Pavia era riuscita sia pure di poco a superare il fatidico 65% di raccolta differenziata sia nel 2019 che nel 2020.
Confronto con gli altri capoluoghi
Anche gli altri tre comuni principali della provincia restano sotto l’obiettivo: Vigevano migliora comunque di un paio di punti salendo al 62,3%, Mortara avanza dal 57,5% al 58,8%, mentre Voghera retrocede di quattro punti, al 59,6%, confermando il progressivo peggioramento, dopo che invece la differenziata aveva fatto un balzo nel 2019 e aveva superato per due anni la soglia minima. Non solo, perché Voghera registra una quantità di rifiuti prodotti molto superiore alla media regionale (527 chili pro capite all’anno) .
Ad eccezione di Sondrio e di Milano (che comunque differenzia più di Pavia, il 62,4%) tutti gli altri capoluoghi hanno centrato l’obiettivo minimo, nella quasi totalità dei casi superando il 70% e con punte di quasi l’85% a Mantova e oltre l’83% a Varese.—