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Vuole soldi, picchia i genitori: ventenne arrestato a Vittorio Veneto

Chiedeva in continuazione soldi per le sigarette, che non gli bastavano mai. I genitori gli davano 20 euro a settimana, ma lui al mercoledì li aveva già finiti. Qui non c’è l’ombra di denaro necessario per acquistare droghe o alcol, ma c’è semplicemente un ragazzo che non accetta che i genitori si rifiutino di esaudire le sue richieste.

Per cinque mesi, due pensionati di Vittorio Veneto sono rimasti in balìa degli umori del figlio ventenne, finché negli ultimi giorni la situazione è precipitata.

Un crescendo di spinte, botte, insulti e minacce finché, sabato sera, dopo essersi barricati in camera da letto per sfuggire a un’aggressione, i genitori sono stati costretti a chiedere aiuto ai carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto. Intervenuti sul posto, il ragazzo ha aggredito anche i militari dell’Arma.

Le prime avvisaglie

A quel punto sono scattate le manette ai polsi del giovane vittoriese per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Ora il ragazzo, un italiano di 20 anni (difeso di fiducia dall’avvocato Enrico D’Orazio), si trova rinchiuso nel carcere di Santa Bona a Treviso in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto in tribunale, nelle prossime ore.

Le aggressioni dopo i rifiuti

È dall’estate scorsa che c’è qualcosa che s’è incrinato nella testa del giovane vittoriese, un ventenne che non aveva dato mai prima grandi problemi ai genitori, due pensionati poco più che sessantenni. Ma droga e alcol, nel suo caso, non c’entrano. Sono i rifiuti opposti con maggiore frequenza dai genitori, sempre pronti a dargli il meglio, che hanno fatta scattare la violenza. Prima fisica e poi verbale.

Nel luglio scorso, infatti, dopo un fermo «no» alla richiesta di denaro per comprare le sigarette, il giovane ha sputato in faccia alla madre, costringendo il padre a frapporsi tra i due e ad essere spinto a terra. Da allora qualcosa nel rapporto tra genitori e figlio è cambiato. E il clima minatorio ha subito un’escalation tra le mura domestiche. Le minacce di morte ai genitori non si contano come pure gli insulti e le aggressioni. Tra venerdì e sabato, però, la situazione è precipitata.

Escalation di violenze

La sera del 29 novembre, al no opposto dai genitori alla richiesta di soldi, il giovane ha iniziato ad aggredirli verbalmente: «Vi spacco la faccia», «Vi faccio fuori» o «vi scuoio come maiali».

Poi ha preso le chiavi dell’auto dei genitori e se l’è portate via. Sabato sera, stesso copione ma con maggiore aggressività tanto da costringere i genitori, per la paura, a rifugiarsi in camera da letto e a chiudersi dentro, sperando che la situazione tornasse alla calma. Invece, quando il ragazzo ha iniziato a sfondare la porta, sono stati costretti a chiamare il 112. Alla vista dei militari, il giovane ha anche opposto resistenza. Ora si trova in carcere a Santa Bona.

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