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Il rapinatore dell’anziano invalido a Trieste è  accusato anche di furti nei negozi

L’uomo accusato di aver pedinato, picchiato e derubato un ottantunenne invalido nell’androna di casa sua, in via Caprin, è ritenuto l’autore di numerosi altri furti commessi a Trieste. Il suo nome è ben noto alle forze dell’ordine: Yassine Kraydi, ventisettenne (e non trentasettenne come emerso in un primo momento) senza fissa dimora e di origini tunisine.

Lo straniero aveva colpito in centro

Pochi giorni dopo la rapina denunciata dall’anziano invalido – episodio dello scorso 6 luglio di cui si sono concluse le indagini ed è stato chiesto il processo – lo straniero aveva colpito in vari negozi del centro. Poi l’arresto della Polizia. Non era stato semplice, visto che il ventisettenne si era scagliato contro gli agenti danneggiando pure una volante di servizio nel tragitto verso il carcere di Gorizia.

I complici

È il pomeriggio dell’11 luglio quando Kraydi, assieme ad altri complici non identificati nell’indagine, inizia una sorta di tour del saccheggio. Il tunisino prende di mira innanzitutto Zara, dove ruba vestiti e profumi. Poi si sposta all’Ottica Inn e arraffa sette paia di occhiali da sole del valore di 1.032 euro. Il gruppetto entra quindi in un negozio di cosmetici, dove continuano i furti, e quindi da Coin, da dove spariscono un borsello, un costume da bagno, un paio di pantaloni e un cappellino per complessivi 427 euro. Per rubare vengono strappate le etichette antitaccheggio.

Sulle tracce del ventisettenne

Ma subito dopo il colpo da Zara le volanti della Polizia riescono a mettersi sulle tracce del ventisettenne. Da quanto risulta gli agenti lo raggiungono e lo fermano in via Mazzini, trovandolo ancora con la refurtiva. Addosso ha pure un coltello a serramanico con la lama appuntita e una spazzola “scioglinodi” appuntita, ritenuta dagli inquirenti uno strumento utilizzabile come arma.

Il ragazzo a quel punto viene portato negli uffici delle Questura, dove però si scatena il putiferio. Lo straniero infatti si dimena, sbraccia e lancia contro i poliziotti gli oggetti che trova sulle scrivanie.

Gli agenti tentano di calmarlo, ma lui è agitato e continua a dare di matto: lo fa anche all’interno dell’auto di servizio utilizzata per trasportarlo in carcere a Gorizia: a un certo punto inizia anche a prendere a testate il vetro posteriore destro della vettura, rompendolo.

Giudizio con rito abbreviato

Il giovane, difeso dall’avvocato Fabio Camillotti del Foro di Trieste, al momento è detenuto a Venezia. Per questi fatti sarà giudicato a gennaio in tribunale a Trieste dal gup Luigi Dianotti con il rito abbreviato.

L’altro episodio che gli è contestato, vale a dire la rapina ai danni dell’anziano triestino invalido, è invece in fase di udienza preliminare. Il ventisettenne è ritenuto l’autore di un’aggressione avvenuta la mattina del 6 luglio. L’imputato, stando alle indagini della Procura di Trieste, avrebbe notato l’ottantunenne in piazza Garibaldi e poi si sarebbe messo a seguirlo in via Molino a Vento fino alla palazzina di via Caprin in cui abita l’anziano.

L’aggressione nel condominio

L’aggressione si sarebbe verificata nell’androna del condominio: la vittima nella sua denuncia ha affermato di essere stata sorpresa di spalle e di aver preso un colpo in testa. E per terra, ormai senza possibilità di difendersi, avrebbe subìto il furto del portafoglio: i 250 euro che conteneva e anche il bancomat, con tanto di foglietto in cui era indicato il codice pin per l’accesso al conto.

Bancomat che il giovane aveva ampiamente usato per fare acquisti e per prelevare contanti. Sono state registrate varie spese, tra cui in un negozi di scarpe del centro e alle Torri dove l’imputato aveva acquistato articoli sportivi, profumi e un orologio in una gioielleria. All’ennesimo pagamento, quello tentato alla Lacoste di via Mazzini per 400 euro, la carta era stata bloccata. Il ventisettenne aveva utilizzato il bancomat della vittima per complessivi 3.598,59 euro.

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