Basket, l’Old Wild West strapazza al Carnera la malcapitata Juvi Cremona
Sulla scia di Verona, l’Old Wild West strapazza al Carnera la malcapitata Juvi Cremona che accarezza vagamente il sogno di giocarsela in Friuli per pochi minuti.
Contro la squadra della città del torrone e le feste nel mirino Udine vince e convince e così inizia bene un dicembre che non sarà solo regali, panettoni e bollicine ma anche tanti canestri.
Già, la vittoria a casa di Giulietta e Romeo. Il pubblico del Carnera mostra di apprezzarla non poco. Vero, a inizio partita il detto casa dolce casa a volte non fa rima con Apu, la coppia Morgillo-Brabante, due ex Fortitudo praticamente solo centimetri, dà qualche grattacapo ai padroni di casa, ma basta il classico shampoo di coach Vertemati per accendere i suoi.
Sull’asse Hickey-Alibegovic, che sembrano quelli di Verona, i ragazzi del West danno spettacolo. Il play Usa ha le molle, Mirza, con papà Teo in tribuna, quando gioca in transizione si esalta, il vascello di coach Bechi, uno navigato, comincia a imbarcare acqua. Se non fosse per tre-quattro canestri divorati da quelli del West, che si divertono a difendere e poi giocare in velocità (non poca cosa), a fine primo quarto lo scarto sarebbe addirittura più ampio del 24-14, con un canestro di Pini che sta sempre meglio. Il pivot emiliano lo dimostra soprattutto all’inizio del secondo quarto quando fa tornare piccoli piccoli i lunghi ospiti. Controlla i tabelloni la squadra di Vertemati, corre, palesemente si diverte. Gli abbracci tra i giocatori al momento dei cambi dicono tutto d’una squadra in salute. I 18 punti, conditi con una ovazione, con cui Alibegovic viene richiamato in panchina a fine del secondo quarto (saranno ala fine) dicono tutto.
All’intervallo i bianconeri vanno sul 47-23 con la più bella azione della partita. Hickey la passa dietro la schiena a Pini, che vede dietro di sé appostato da tre Johnson che segna dall’angolo. Udine va al riposo tirando col 50 per cento, Cremona col venti, insomma la partita è in ghiaccio con la battaglia sotto le plance vinta 25 a 19 dai bianconeri contro le pertiche di cui sopra. E quando Bruttini uccella Morgillo con un paio di finte sotto le plance con il più giovane lungo che torna in difesa disorientato cominciano a scorrere i titoli di coda d’una partita durata una sfuriata di Vertemati. Terzo quarto 68-41, finale 98-67.
Insomma, proprio mentre il campionato si appresta a presentare il primo conto, di qui alla Befana, l’Apu, ancora senza Stefanelli in via di guarigione dai guai muscolari e con un Pini sulla via del pieno recupero, sembra aver trovato un equilibro ottimale. I guai sotto canestro, grazie alla duttilità di Johnson, che quando gioca vicino a canestro per la velocità di movimenti e le braccia lunghe diventa un rebus per tutti, sembrano tamponati grazie pure alla capacità del gruppo di difendere. Sì, quando lo fa, Udine difende per davvero. E ciò significa tanti punti facili in contropiede, mentalità, sorrisi e vittorie.
Trasferta a Livorno, poi Rieti al Carnera e un tris mica da ridere con viaggio a Cantù prima di Natale, Orzinuovi di coach Ciani in casa e viaggio a casa della Fortitudo prima della Befana, dove ci sono un bel po’ di conti da regolare dopo le magre figure negli anni scorsi: il menù per le feste è giù stato preparato per l’Apu. Divoratelo.