Covid, la variante Xec protagonista del Natale. Il virologo: “Ma è più debole delle altre”
Mentre si fronteggia l’influenza, in Italia cresce la variante Xec di Covid-19. Dati preliminari relativi al mese di novembre, al giorno 24, evidenziano “una predominanza di KP.3.1.1. Ancora in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante Xec” come riportava il monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Iss, diffuso online dall’Istituto superiore di sanità. Report che rileva una percentuale di reinfezioni pari al “42% circa, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente“.
“La situazione Covid in Italia vede una sintomatologia più leggera della malattia rispetto al passato. L’interessamento polmonare non c’è quasi mai, oggi l’infezione nell’80% dei casi è lieve e solo nell’1% dei contagiati c’è una situazione veramente critica. Lo vediamo anche nel numero dei decessi che sta calando ogni settimana. La variante Xec, che sta crescendo molto e arriverà a breve ad essere dominate da qui a Natale – spiega all’Adnkronos Salute il virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa – è come dire più tranquilla rispetto alle altre degli anni passati, meno aggressiva e più debole. Sarà che la maggior parte degli italiani ha fatto la malattia ed è stata vaccinata. Abbiamo poi una sintomatologia molto sovrapponibile a quella dei virus influenzali (mal di gola, febbre, dolori muscolari) che difficilmente permette di capire se abbiamo di fronte l’influenza o il Covid”.
Secondo il medico e scienziato: “Essendo oggi il Covid clinicamente quasi indistinguibile dall’influenza e da altre forme virali respiratori, è anche difficile monitorarne la reale incidenza nel Paese anche perché la trasmissione è praticamente da asintomatici – continua Pistello – Chiaramente c’è anche una varietà d’impatto dei sintomi rispetto allo stato di immunocompetenza dei soggetti. Possiamo però dire che oggi è difficile morire per Covid in Italia, questo non vuole dire che l’infezione non c’è e che non possa essere grave infatti – conclude – i soggetti anziani e immunocompromessi devono farsi il vaccino, contro il Covid ma anche l’antinfluenzale”. Secondo l’ultomo bollettino Covid pubblicato come ogni venerdì dal ministro della Salute, nell’ultima settimana sono 2.122 i nuovi casi, nella settimana precedente erano 2.561; i morti sono 47, erano 61. Diminuiscono anche i tamponi, che passano da 61.013 a 58.468. Scende il tasso di positività: è 3,6% nella settimana corrente, era al 4,2%.
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