Le assenze gettano i biancorossi nel tunnel
I calendari fitti cominciano a far sentire il loro peso, la mini sosta per le finestre nazionali non ha riguardato i giocatori più rilevanti, che anzi sono sottoposti a percorsi intensivi.
Nelle more di una discussione che si fa via via più attuale, riguardo ad un numero di gare massacrante che non garantirebbe l’incolumità dei giocatori, lo scorso turno di campionato ha fornito dati definitivi di quanto le formule europee (EuroLega ed EuroCup in particolare) incidano sui rendimenti dei fine settimana.
Certo non risultano essere le prime cadute di Armani e Segafredo, anche se giunte in maniera diametralmente opposta.
Ma stavolta sono accompagnate dai medesimi esiti delle gare di Barcellona, Real Madrid, Villeurbanne e delle tedesche Bayern ed Alba, certificando ormai una problematica globale.
Diventa difficile suggerire soluzioni, c’è gente preposta a questo. Ma è onesto sottolineare come l’equità competitiva dei tornei domestici si ritrovi spesso azzerata, soprattutto nei confronti di chi (e quando….) affronta queste big.
A poco vale la teoria degli organici folti, perché un turnover di quattro elementi a distanza di un paio di giorni significa schierare una compagine che di identico avrà solo le scritte sulle maglie.
Anche il fattore infortuni sa colpire come e quando vuole, Triveneto docet.
La Reyer Venezia sta rivedendo la luce con l’organico al completo e la guida di Ennis, dimostrandosi ora più pronta ad affrontare le scosse emotive lungo le gare.
Treviso ha rimpolpato l’organico con il prezioso Pellegrino per superare gli acciacchi perduranti; ma ciò non ha impedito una striscia di tre vittorie consecutive, anelate in casa biancazzurra ormai da tempo immemore. Nel tunnel però si è immessa ora la Pallacanestro Trieste, che in assenza di tre big USA ha dovuto soccombere per la terza volta di fila. Prima ancor che per il risultato, spiace dover interrompere il bel flusso di gioco e di identità difensiva che si stava concretizzando. La categoria del sesto uomo è notoriamente molto apprezzata dai coaches: uomo di fiducia, capace di entrare a gara in corso attraverso emotività e tecnica, creare bugs nelle difese o francobollare un avversario temuto.
MVP di giornata è certamente l’infallibile Burnell (Brescia, 100% al tiro e 26 punti), concentrato di energia e qualità in pivot basso, come ampiamente dimostrato anche in passato. Ma la mia particolare menzione nel ruolo va a Yeboah (Trapani, indisponibile domenica) per quanto riguarda il lungo periodo. Personifica il senso di novità per il campionato, abbinato ad un primo passo devastante e ad una poliedricità dentro-fuori invero unica su entrambi i lati del campo. —
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