«Gruppo affaristico sulle operazioni immobiliari», nove arresti a Trento: ci sono anche Hager e Signoretti di Supernova (ex Necchi ed ex Santa Margherita)
TRENTO. Sono 9 le persone per cui la la Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento ha chiesto gli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta in cui si ipotizza l'esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige. Oltre a Renè Benko, magnate austriaco fondatore del gruppo Signa, e al commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, i destinatari della misura cautelare ci sono anche l'imprenditore roveretano Paolo Signoretti, l'ex sindaco di Dro e senatore Vittorio Fravezzi, la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il giornalista Lorenzo Barzon e la dirigente del Comune di Bolzano nell'ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken. Benko non è in Italia: si è presentato presso la direzione della Polizia di Innsbruck, è stato ascoltato ma è rimasto a piede libero.
La Procura ha delegato a carabinieri e finanza l’effettuazione di oltre 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte a indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona, nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale. Le indagini coinvolgono 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa.
L’inchiesta interessa Pavia in quanto due delle persone finite agli arresti domiciliari, Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, sono rispettivamente presidente e amministratore delegato di Supernova, la società immobiliare specializzata nella rigenerazione urbana di cui sono soci fondatori e che a Pavia si sta occupando di due giganteschi progetti, quello del recupero dell’area ex Necchi e quello dell’ex Santa Margherita di piazza Borromeo.
L'indagine, nata nel 2019, è partita dopo un accesso abusivo al sistema informatico di una dipendente comunale di Bolzano. Secondo gli inquirenti, gli imprenditori coinvolti avrebbero concesso favori, regali e denaro anche a funzionari e amministratori pubblici in cambio di appalti. Le indagini hanno ipotizzato l’esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino-Alto Adige. Secondo le accuse, gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari.
Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il Gip, per il reato di associazione per delinquere, contesta l’utilizzo del metodo mafioso.