Cosa sta succedendo alla Base di Aviano? Diciannove lavoratori hanno firmato le dimissioni, gli esuberi scendono a 20
Diciannove lavoratori impiegati nel comparto commerciale della base di Aviano hanno già firmato le dimissioni volontarie, ottenendo l’incentivo. Per altri 20 si profila entro marzo del prossimo anno il licenziamento. È il quadro della situazione offerto da Angelo Zaccaria, coordinatore territoriale Uiltucs Pordenone e coordinatore nazionale Air force della Uil. La vertenza sindacale prosegue, con l’obiettivo di trovare una ricollocazione per tutti gli esuberi. Inizialmente erano stati annunciati 44 esuberi, ora i posti in gioco sono scesi a 39.
Il sindacalista ha fornito altri dati. Quattordici lavoratori, sei dei quali in forze al negozio Four season in via Pedemonte ad Aviano, che sarà chiuso, saranno ricollocati in altre mansioni. I restanti otto del Four season hanno scelto l’uscita incentivata. Infine i 29 dipendenti civili italiani «sotto osservazione negli ultimi due anni», possono tirare un sospiro di sollievo: l’Aafes ha comunicato alle organizzazioni sindacali che l’allarme per loro è rientrato.
Martedì prossimo in base i rappresentanti di Uiltucs e Fisascat Cisl si confronteranno nuovamente con l’ufficio personale dell’Exchange. Giovedì, dalle 14 alle 17, alla mensa italiana, è convocata l’assemblea di Natale con i lavoratori civili della base, per il tradizionale scambio di auguri e il resoconto dell’attività sindacale. All’appuntamento è stato invitato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
Le istituzioni politiche locali seguono con attenzione la trattativa in corso per salvare i posti di lavoro. La responsabile regionale del lavoro del Pd Valentina Francescon ha incontrato Zaccaria.
«Chiediamo il blocco dei licenziamenti, il rispetto del contratto nazionale per il personale civile non americano nelle installazioni Usa in Italia e un maggiore impegno di giunta e governo nel chiedere il rispetto degli accordi e la salvaguardia dei livelli occupazionali – ha affermato Francescon –. Da sottolineare che gli incentivi sono irrisori e comunque sostenibili solo per chi è prossimo alla pensione e grazie alla Naspi può essere accompagnato in quiescenza pur con sacrifici. È invece un’opzione difficilmente percorribile per chi ha ancora più di 2 o 3 anni per la pensione e che difficilmente potrebbe trovare una ricollocazione. Per i temuti licenziamenti, ancora oggi non è chiaro chi saranno i lavoratori colpiti dal provvedimento».
Zaccaria ha spiegato che una lista di nominativi degli esuberi è stata fornita, ma è stata contestata dalle organizzazioni sindacali in quanto riporterebbe dati non corretti. Le organizzazioni sindacali hanno rilevato altre incongruenze numeriche. Francescon ha condiviso la preoccupazione per gli esuberi ventilati ad Aviano, evidenziando come «questa pesante riduzione della forza lavoro sarebbe dovuta alla volontà di ridurre i costi tramite l’introduzione di automazioni ed esternalizzazioni di servizi, non dal venir meno di determinate funzioni. E ciò sarebbe in palese violazione dell’articolo 57 del contratto nazionale del lavoro per il personale civile non americano». Zaccaria ha spiegato che nei negozi le casse automatiche sostituiranno i cassieri. L’ufficio paghe e contabilità, con quattro dipendenti, invece sarà esternalizzato.
I licenziamenti avrebbero conseguenze anche per l’indotto, aggravando la crisi nel Pordenonese. La responsabile Lavoro del Pd ha annunciato che «ci faremo promotori di un altro intervento diretto nei confronti del ministro Crosetto, auspicando che, dopo una nostra interrogazione parlamentare caduta nel vuoto, intervenga a tutela della dignità dei lavoratori italiani». «Vogliamo salvare – ha concluso Zaccaria – tutte le famiglie dei lavoratori che saranno mandati a casa».