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Andrea Vavassori: “Sogno uno Slam con Bolelli e il n°1 di doppio. Sinner? un esempio per tutti”

Intervistato da Roberto Bertellino di Tuttosport, Andrea Vavassori ha spaziato tra diversi temi inerenti sia al suo splendido 2024 – parte integrante della meravigliosa stagione vissuta dal tennis italiano – sia agli obiettivi futuri. Nella giornata di martedì, inoltre, il ventinovenne torinese verrà premiato come atleta piemontese dell’anno dall’Unione Stampa Italiana del Piemonte.

Emozioni e Successi: il podio di Vavassori

“Difficile metterle e metterli in ordine di importanza. Tutto è cominciato con la finale in doppio raggiunta a inizio anno all’Australian Open, che ha ridisegnato completamente la nostra programmazione nella specialità. Con Simone Bolelli abbiamo vinto il primo titolo Atp a Buenos Aires, poi siamo saliti in finale al Roland Garros. Punti importanti che ci hanno permesso la partecipazione olimpica, una cosa alla quale tenevo molto, anche nel misto. Poi altri due titoli, ad Halle e Pechino. E tra le due gioie il titolo Slam vinto in doppio misto allo US Open con Sara Errani. Poi sono arrivate le Atp Finals e la Coppa Davis. Tutte esperienze bellissime che mi hanno fatto crescere e dato ulteriore consapevolezza nei miei mezzi. ln ordine sparso le Finals a Torino davanti al mio pubblico, ai miei concittadini, il titolo Slam agli US Open e la Coppa Davis alle Finals di Malaga, con vittoria. Nel complesso il mio livello si è alzato e, indipendentemente dai risultati, me ne rendo conto quando scendo in campo. Mi sento sempre più a mio agio. Paradossalmente io e Simone abbiamo ottenuto più risultati nella prima parte dell’anno anche se abbiamo espresso un tennis migliore nella seconda.

Il ricordo della Davis e la costante crescita del tennis italiano

Essere uno dei cinque convocati per la Final 8 di Malaga è un grande motivo di orgoglio. Non abbiamo giocato ma abbiamo affrontato ogni giorno della manifestazione come se avessimo dovuto farlo. Prima del doppio con l’Argentina e dopo aver condiviso la scelta del ct di far giocare Jannik e Matteo, abbiamo dato loro alcuni consigli conoscendo bene gli avversari. Direi che sono stati utili e sia Sinner sia Berrettini hanno interpretato in maniera perfetta la sfida. E’ bello far parte a pieno titolo di questo momento del tennis italiano. Siamo in tanti protagonisti e tutti giochiamo con la maglia della Nazionale per un obiettivo comune, senza invidie e dando il massimo per gli altri e la squadra. In questo senso è un peccato che la Davis vinta nel 2024 passi alla storia senza aver premiato anche Arnaldi e Cobolli che sono stati elementi fondamentali nel percorso di avvicinamento alle Finals di Malaga. Credo che in questo senso la formula dovrebbe essere un po’ cambiata”.

Il cambio format della Davis, la programmazione per il 2025

“Non è facile trovare spazio in una programmazione sempre più ricca di tornei durante l’anno. Penso sia un buon compromesso per ridare alla Davis, almeno in parte, quelle emozioni che soltanto il pubblico di casa può dare. La fase finale invece rimarrà a mio parere giustamente invariata. E averla in Italia sarà un’altra straordinaria emozione. Partiremo il 23 dicembre per l’Australia, io e mio padre, ci raggiungerà il 27 il preparatore fisico. Dal 29 saremo già in gara nella United Cup, che ho giocato la prima volta nel gennaio 2023. Nel 2021 avevo preso parte in vece all’ATP Cup.

Poi giocherò il doppio nel 250 Atp di Adelaide, in preparazione agli Australian Open dove sarò a fianco di Bolelli e nel misto di Sara Errani. Molto probabilmente non andremo in Sudamerica come invece fatto lo scorso anno ma giocheremo i 500 di Rotterdam, Doha e Dubai. Ad Adelaide, se ci sarà la possibilità, farò anche le qualificazioni nel singolare, non a Melbourne perché la mia classifica attuale non lo permette. Un po’ mi spiace, ma i risultati in doppio obbligano quasi necessariamente a una scelta. Gli obiettivi principali per il 2025 sono vincere uno Slam con Simone e ripetere la qualificazione alle Finals di Torino. Ormai anche gli avversari ci guardano come una delle coppie più forti del circuito e questo fa piacere. Continueremo a lavorare per crescere. Raggiungere la vetta di specialità è un altro sogno.

Il rapporto con Sinner

Jannik è un esempio per tutti noi e un personaggio fantastico anche fuori dal campo. Ha sempre una parola per tutti e nel momento giusto. Ci ha fatto capire la sua considerazione nei nostri confronti, parlo del doppio con Simone, e anche questo è stato un grande attestato di stima. Quando hai in squadra giocatori e persone della sua statura tutto diventa più facile”.

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