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“Meloni in gamba e stimata”: le parole di Sabina Guzzanti che fanno venire un coccolone alla sinistra (video)

“In gamba”, “stimata”, insomma una a cui in fin dei conti si può guardare con rispetto. E che, “provocatoriamente”, si può anche prendere a modello per qualche lezione alla sinistra. Sabina Guzzanti parla di Giorgia Meloni con simpatia, nonostante la sua fama di icona comica della sinistra. La premier è, insieme a Elly Schlein, protagonista del suo ultimo spettacolo, una stand-up comedy dal titolo Liberidì Liberidà , che debutterà il 9 dicembre al Teatro Duse di Bologna.

Sabina Guzzanti: “Meloni mi sembra una persona in gamba e stimata”

Guzzanti nella sua performance immagina un dialogo con Meloni e Schlein, dove sembra che a uscirne peggio sia quest’ultima. «La presidente del Consiglio mi sembra una persona in gamba, stimata… e infatti già a suo tempo, nei miei monologhi a “Propaganda Live” su La7, la proponevo provocatoriamente come segretaria del Pd, alludendo a tanta roba deludente di questo partito.
Con Schlein, il mio intento, ovviamente giocoso, è di aiutarla nella comunicazione che, soprattutto ai suoi esordi, non era molto chiara, in pratica non si capiva niente di quello che voleva dire», ha detto l’attrice in un’intervista al Corriere della Sera.

“Liberidì Liberidà”, un inno alla possibilità di esprimersi. Senza vittimismi

Guzzanti, inoltre, non si accoda al coro di quelli che urlano alla censura politica, attribuendo semmai la minore libertà espressiva al conformismo dettato dai social e, da quello che si capisce, dal politicamente corretto. Nessun vittimismo strumentale tanto caro al mondo dello spettacolo e della tv di sinistra, insomma. Il titolo del suo spettacolo, infatti, non è uno dei tanti atti di accusa sollevati da quelle parti contro la destra, ma una scelta legata al fatto «quando si parla di satira, la associo sempre alla libertà che ti spinge a esprimerti liberamente, ti fa sciogliere la lingua, è uno sguardo indipendente sulla realtà… che poi è quello che il pubblico cerca quando viene a vedere i miei spettacoli».

Il conformismo dei social, non la censura, ammazza la satira

«Il teatro lo considero un luogo privilegiato di libertà assoluta, anche se mi sento sempre libera ovunque di manifestare le mie idee. E, infatti, per quanto riguarda la televisione, in passato sono stata spesso censurata, persino cacciata dalla Rai nel 2003, con varie controversie e procedimenti giudiziari: lo considero un primato, un attestato di stima. Su La7 mi sento libera, ma certamente, rispetto agli anni Novanta, il clima in generale della satira è cambiato, mi pare che ci sia molta omologazione e tutto è più complicato dal punto di vista legale: oggi devi chiedere il permesso per qualunque cosa, ridere è diventato quasi un gesto di sottomissione, nel senso che tutti ridiamo insieme per le stesse cose. Credo che manchi la possibilità di avere un vero pensiero critico.
Un’omologazione che, a mio avviso, è dovuta soprattutto all’uso incondizionato dei social».

“Il confronto delle idee è irrinunciabile, è la democrazia”

«Non dobbiamo avere paura di dire quello che pensiamo, quello che succede, succede. L’importante è essere presenti e consapevoli, anche grazie alla satira. Irrinunciabile è il confronto delle idee, che è poi la democrazia», ha concluso Guzzanti, rispondendo a una domanda di Emilia Costantini, che firma l’intervista, su come fare a conservare “una qualche forma di dignità nel Ventunesimo secolo”.

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