Proteste alla Scala: blitz dei centri sociali con la foto di Meloni nell’aiuoletta di letame
Eccoci: tanto tuonò che piovve. Dopo le avvisaglie e i timori della vigilia la cronaca milanese intestata alla prima della Scala registra l’immancabile blitz degli attivisti del centro sociale Cantiere davanti alla Scala poco prima di mezzogiorno di oggi (sabato 7 dicembre ndr), ossia a sei ore dall’apertura della sala dove stasera è in programma l’inaugurazione del cartellone del lirico meneghino. Con la protesta andata in scena poco fa che ha voluto anticipare il solito copione antagonista srotolando uno striscione, accendendo fumogeni e gettando alla rinfusa in terra secchiate di letame sul quale pois sono state posizionate le foto della premier Giorgia Meloni, del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, del vicepremier ministro dei Trasporti Matteo Salvini, del presidente del Senato Ignazio La Russa.
Proteste alla Scala: il blitz dei centri sociali irrompe sulla scena con l’aiuoletta di letame…
Tutto non prima di aver sistemato sul suolo cittadino antistante l’ingresso del tempio della musica milanese un tappeto (rigorosamente) rosso a richiamare simbolicamente il red carpet di questa sera. Una protesta scenografica neanche troppo originale e creativa, nonostante gli sforzi profusi a organizzare ritratti e aiuola dissacrante, sfruttate in tutto il suo potenziale propagandistico affidato anche ai cartelli sventolati ad hoc per promuovere l’ennesimo corteo annunciato, che partirà alle 15 di oggi da Corso Venezia e indetto contro la guerra e a Gaza.
Una scenografia tutt’altro che improvvisata con tanto di lancio promozionale del corteo di oggi
Alla fine della fiera, allora, la metafora non era poi così difficile da cogliere. Ma per i più ostici ecco spuntare il cartello con le istruzioni per l’uso che recitava: «La guerra è uno spettacolo di m…». Dieci minuti tra l’irruzione, la messa in opera e lo sventolio a favore di telecamere, al termine dei quali il blitz si è interrotto e gli agenti della Digos sono passati all’identificazione degli autori del fuori-programma che, segnala il Corriere della sera, nella maggior parte sarebbero volti «già noti come militanti del centro sociale di Via Monte Rosa» che «nelle prossime ore saranno denunciati in Procura».
Proteste alla Scala, un blitz di dieci minuti, poi arriva la Digos e identifica i volti noti dei centri sociali
Per lo spettacolo vero, invece, definite le presenze sul palco reale del Teatro alla Scala quando alle 18 si alzerà il sipario sull’opera La forza del destino di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Riccardo Chailly. E in prima fila siederanno la senatrice a vita Liliana Segre con accanto da una parte il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e la compagna Chiara Bazoli, e dall’altra il presidente del Senato, Ignazio La Russa e la moglie Laura De Cicco. Mentre, come sottolinea Libero, «in assenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, impegnato a Parigi per la riapertura della cattedrale di Notre-Dame, si ripropone così lo stesso schema dell’anno passato».
Ma «la manifestazione improvvisata, secondo quanto trapela, non avrà alcuna ripercussione sulla Prima»
Sul palco reale, infine, troveremo la vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli con la moglie Valeria Falcioni e il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia. E a proposito di prefetti, come precisa il Corriere già citato a conclusione del suo servizio, «la manifestazione improvvisata, secondo quanto trapela, non avrà alcuna ripercussione sulla Prima che inizierà regolarmente alle 18». E per chiudere a specchio con l’apertura: tanto rumore per nulla… (Nella foto i frame da video Youtube con le agitazioni milanesi dei giorni scorsi e il cordone di sicurezza intorno alla Scala).
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