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Atalanta, contro il Real Madrid una sconfitta a testa altissima

Centodiciotto giorni dopo la notte della Supercoppa Europea a Varsavia il risultato non è cambiato. Tra Atalanta e Real Madrid vincono gli spagnoli, ma come ad agosto e se possibile anche di più i bergamaschi escono a testa altissima. Il tre a due con cui Ancelotti si è rimesso in corsa battendo Gasperini va accolto come una carezza dall'Atalanta che ha giocato una grande partita e l'ha persa perché il talento dei madridisti è enorme e per qualche errore di troppo in difesa.

E' andata così, ma vedere i campioni di tutto difendersi con le unghie e con i denti in un finale tutto a tinte nerazzurre deve riempire d'orgoglio e proiettare la squadra del Gasp là dove merita e cioè nell'elenco di chi ambisce con ragione a essere ancora in corsa a primavera. Per fare cosa? I campioni ce li ha Ancelotti, indiscutibile, ma il calcio organizzato dell'Atalanta può dare fastidio a tutti.

In fondo il 2024 si chiude avendo battuto il Liverpool, oggi primo in Premier League, e poi demolito il Bayer Leverkusen vincitore della Bundesliga. E' mancato l'acuto contro la Casa Blanca però non è il caso di arricciare il naso. Ci sono segnali evidenti di crescita impetuosa nel progetto tecnico di una squadra che brucia le tappe e sa di poter vivere una stagione da assoluta protagonista in Italia ed Europa.

Gli errori l'hanno condannata. C'è stata imprecisione nella chiusura sul gol del vantaggio iniziale di Mbappé, una carambola sfortunata nel raddoppio di Vini Jr e un piazzamento non perfetto della linea difensiva e di Carnesecchi sul diagonale assassino di Bellingham. Più qualche altra sporcatura qua e là fortunatamente non castigata dagli uomini di Ancelotti che hanno dovuto, però, spremere tutto il loro talento con un po' di esperienza per non vedersi rimontare.

I numeri della serata non mentono. L'Atalanta ha tirato 20 volte verso Courtois (9 in porta), tenuto palla di più (55%) e creato complessivamente un maggior numero di occasioni fotografate dal 2,09 di xGoal. Il Real Madrid è stato chirurgico nell'affermare la superiorità individuale dei suoi campioni: 6 tiri, 3 gol. E ogni ripartenza una situazione di pericolo. Non ha demeritato il successo, insomma. Risale la classifica senza togliere a Bergamo il sogno di rimanere tra le magnifiche otto.

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