Fonseca apre la crisi del Milan: “Io lavoro tutti i giorni, altri no. Devo parlare con la squadra, convocherò i Primavera se sarà necessario”
“Io so che lavoro tutti i giorni per fare bene e insegnare alla squadra. Non so se tutti in squadra possono dire questo“. L’allenatore rossonero Paulo Fonseca non si risparmia e ufficializza per la prima volta la crisi in casa Milan. Le difficoltà erano note e conclamate, ma le sue dichiarazioni nel post partita della sfida di Champions League tra i rossoneri e la Stella Rossa (peraltro vinta dal Milan per 2-1 negli ultimi minuti) non lasciano spazio a interpretazioni.
Il Milan ha vinto grazie alle reti di Rafa Leao e di Tammy Abraham, rischiando però fino all’ultimo di pareggiare contro i modesti serbi. Il gol della vittoria è arrivato solo all’87esimo. Una prestazione poco convincente dei rossoneri che ha dato molto fastidio all’allenatore portoghese: “Abbiamo l’ambizione di arrivare qui e dare tutto… e non l’abbiamo fatto. Quando entriamo in una partita decisiva come questa e abbiamo questo tipo di atteggiamento, senza dare tutto per questa maglia, le cose sono difficili. Abbiamo l’obbligo di dare tutto. Si può sbagliare un passaggio, ma è difficile guardare questo“.
Poi Fonseca pronuncia la frase più dura dell’intero post partita_ “Mai mi fermerò. Io ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o di Milan Futuro, lo farò. Senza problemi”. L’allenatore portoghese si è detto “stanco, stanchissimo” dell’atteggiamento così altalenante della squadra: “Non posso essere soddisfatto della prestazione. Non sono arrabbiato, ma triste. Certo, abbiamo vinto e siamo in una buona posizione, ma io sono fatto così. A volte sono anche stanco di lottare contro queste cose”.
Ai microfoni di Sky Sport, Fonseca ha affermato di voler parlare prima alla squadra, senza fare nomi: “Devo parlare con i ragazzi. Non è una questione tattica e tecnica. Arriviamo qui e in una partita decisiva abbiamo questa sensazione di non fare tutto per vincere. Questa è la peggiore sensazione. La nostra squadra è una montagna russa. Oggi stiamo bene, domani non lo so. E’ impressionante. La squadra deve capire che questo non può succedere“. Dopo parole come queste, esistono solo due strade: o Fonseca lascia la panchina rossonera, oppure a gennaio qualche giocatore saluterà il Milan. Una via di mezzo rischia di essere la soluzione peggiore: la crisi del Milan è ufficialmente iniziata.
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