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Görz, la prima guida della capitale della cultura esce in lingua tedesca

TRIESTE Görz, la “Österreichs Nizza”. Parla tedesco la prima guida storica alla città di Gorizia pubblicata con esplicito riferimento all’ormai prossimo ruolo di capitale Europea della Cultura 2025. Circola infatti nelle librerie dell’Austria da diverse settimane la guida “Görz In Österreichs Nizza traf sich die Welt” (Gorizia. Nella Nizza d’Austria il mondo si incontrava, Edizioni Brainta, 2024) della scrittrice di Linz Christine Casapicola che ha anticipato di diversi mesi il grande diluvio editoriale di guide, baedeker e saggi divulgativi che, come avvenuto in passato per altre città “Capitale”, sommergeranno di carta le librerie locali.

Conoscitrice attenta di Trieste e del Friuli Venezia Giulia - quand’era bambina la Casapicola era di casa all’isola d’oro di Grado - la scrittrice non è nuova a questo genere di opere che scrive dagli inizi del duemila, spaziando dalle isole Brioni, all’entroterra istriano, alla storia di Domenico Rossetti a Trieste, alle tradizioni folcloristiche del Friuli. Le guide, delle quali la “Nizza d’Austria” recupera organizzazione e stile di scrittura, mescolano capitoli romanzati dove i personaggi del luogo raccontano il passato della città al lettore, in una cornice narrativa leggera e spigliata, a saggi storici densi di date, annotazioni bibliografiche e tante foto. Lo sguardo esterno di un’austriaca quale Casapicola (però da anni accasata con una seconda residenza a Brazzano di Cormons) consente di cogliere elementi invisibili agli occhi di un autoctono: ad esempio il Goriziano, Trieste e l’Istria spesso vengono presentati come un naturale tutt’uno, quasi il confine non esistesse; e onde definire quest’area geografica si recupera quel Litorale un tempo provincia austriaca dalla Contea Principesca di Gorizia e Gradisca al Margraviato d'Istria.

«Ho cominciato questo lavoro quattro anni fa; sono infatti amica di Neda Rusjan Bric che aveva annunciato la candidatura a Capitale Europea della Cultura - spiega Casapicola - Gli austriaci sono poco interessati a Gorizia, ma con la nomina la capitale speriamo di cambiare questo stato di cose».

La prospettiva adottata dalla Casapicola considera Gorizia come un microcosmo dove si riflettono, in miniatura, i grandi eventi della storia europea: dai timidi inizi nell’anno Mille, al passaggio di Riccardo Cuor di Leone reduce dalla terza crociata, ai conflitti religiosi dell’età moderna, giungendo alla rivoluzione industriale e infine all’avvento dei totalitarismi del secolo breve. Gorizia pertanto quale metaforico e letterale ponte: dove uomini e ideologie passano, ma non restano.

Paradigmatico di quest’approccio dove il mondo s'incontra a Gorizia la vicenda della contessa Lantieri, «una perfetta introduzione per Gorizia, perché tramite la storia della sua famiglia racconta dei Piccolomini, di Goethe, di Casanova... La sua storia familiare racchiude l'intera epopea della città».

Ma quando si colloca la nascita della “Österreichs Nizza”? «La famiglia Ritter crea la Nizza austriaca o quantomeno ne getta le fondamenta - spiega Casapicola - Sono i Ritter a portare ad esempio la ferrovia, a porre le basi per un’industria e a consentire l’arrivo dei primi turisti».

E passando dall’ottocento al novecento «vi sono capitoli facili e capitoli difficili e la prima guerra mondiale rientra tra quest’ultimi: con Diego Kuzmin abbiamo ricostruito quali case sono state distrutte e quali ricostruite, senza dimenticare le cronache delle Suore Orsoline dove si racconta l’incontro dopo Caporetto la stretta di mano con l’imperatore Carlo».

Ma quale luogo goriziano consiglia personalmente Casapicola? In quest’ambito la guida porta al di là del confine: si tratta infatti del monastero di Castagnevizza/ Samostan Kostanjevica. «Dall’alto si ha un'ottima impressione della città: dalle montagne al nord, alla pianura, alle colline su cui sorge. Chiese e conventi sono luoghi speciali dove si respira un sentimento particolare. In tedesco parliamo di kraftnacht ed è questo il caso per il monastero di Castagnevizza». —

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