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Terme, 40 milioni in più di fatturato: gli hotel dettano le strategie future

Fatturato complessivo degli alberghi termali aumentato in tre anni di circa 40 milioni di euro. Il dato è stato rivelato dalla sezione locale di Federalberghi.

Dai 360 milioni di euro annui si è quindi arrivati ai circa 400 milioni dell’ultima annualità.

Tra i fattori che hanno spinto in alto i fatturati della novantina di hotel termali, c’è in primis l’aumento dei prezzi applicati dagli albergatori del bacino termale-euganeo.

«Negli ultimi tre anni i costi delle camere e dei servizi alla persona sono saliti fortunatamente di almeno un +15%, ragion per cui anche i fatturati sono aumentati», spiega il direttore di Federalberghi Veneto, Marco Gottardo, a margine dell’assemblea della categoria.

«Crescono come qualità gli hotel a 5 stelle: nei dati relativi al periodo gennaio-ottobre, guadagnano 6 punti percentuali in presenze rispetto al 2023. Gli altri hotel, di più bassa categoria, hanno un po’ il freno a mano tirato».

Ma ci sono dei fattori che impediscono ai fatturati di volare ulteriormente: «Il problema è che i costi di gestione sono aumentati moltissimo e quindi si fa fatica a migliorare ancora di più la qualità di hotel e servizi per spingersi ancora più in alto. La ristorazione ha i costi delle materie prime e della manodopera elevatissimi. Con il nuovo contratto di lavoro a regime il costo del lavoro aumenterà mediamente del 12%».

Con i fatturati che sono in aumento, alle Terme si può proseguire a ragionare sul futuro, per il definitivo salto di qualità.

«Bisogna lavorare sulla cultura d’impresa e sui modelli organizzativi», dice ancora Gottardo. «È necessario introdurre dei manager nelle aziende e la nascita dell’Its Turismo (il corso di alta formazione tecnica post diploma, ndr) ad Abano va in questo senso. Si deve poi lavorare con le amministrazioni per migliorare le città rigenerando anche gli hotel dismessi».

Il pensiero va in particolare a degli esempi di degrado ben noti. «Stiamo parlando di strutture come gli hotel Orologio e Centrale e del Kursaal di Abano».

Proprio sul Kursaal interviene il presidente Walter Poli: «Senza il ruolo di pungolo costante che abbiamo svolto nei mesi scorsi non saremmo arrivati al primo traguardo registrato in questi giorni, ovvero all’inaugurazione delle nuove mascherature allestite dalla Provincia per eliminare il degrado visivo».

Nel prossimo biennio ci saranno poi grandi opportunità turistiche da cogliere.

«Tra Giubileo e Olimpiadi ci attendiamo un aumento dei flussi turistici che dovremo essere bravi ad intercettare», osserva ancora Gottardo. «Dovremo sviluppare e migliorare i servizi non solo negli hotel, ma anche nei ristoranti, tenendo sempre un occhio rivolto sul nostro artigianato e sul patrimonio artistico».

In questa situazione fluida resta viva la problematica dell’assenza di lavoratori negli hotel termali.

«Continuano a mancare maestranze specializzate, soprattutto cuochi e fanghini. Nel complesso continua a venir meno il 10% della forza lavoro, stimabile attorno a 450-500 persone. Le previsioni sul futuro non sono rosee purtroppo».

Nello sviluppo del piano regionale strategico del turismo, Gottardo era presente al tavolo imprese-lavoro.

«La Regione si è impegnata a sviluppare politiche per il lavoro, in tema di formazione e di rimodulazione dell’incontro tra domanda e offerta».

E ancora, è necessario continuare a lavorare sulla viabilità, sui parcheggi, sui trasporti.

All’assemblea era presente, come ospite d’onore, anche Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione Ferrovie dello Stato e amministratore delegato di FS Treni Turistici Italiani, la nuova società che propone viaggi esperienziali – anche su treni storici – verso le mete turistiche. Ha illustrato i lavori svolti e da fare nella stazione di Abano.

«La nostra missione è quella di connettere le ferrovie al territorio», osserva il presidente della sezione locale di Federalberghi, Walter Poli. «Le ferrovie possono giocare un ruolo importante nel rilancio del bacino termale: non dobbiamo dimenticare che il turismo, storicamente, è nato proprio con l’Orient Express».

Alla stazione di Abano è previsto il recupero dell’ex magazzino ferroviario che ospiterà un caffè letterario, il primo di questo tipo in Italia in una stazione ferroviaria.

Il presidio aponense si candida a diventare uno dei più importanti centri per la diffusione della cultura ferroviaria, non solo un luogo di passaggio, ma uno spazio visitato da cittadini e turisti, oltre che una porta di accesso al bacino termale più grande d’Europa.

«Una bellissima notizia per il nostro territorio», dice ancora Poli. «Con Cantamessa siamo in dialogo costante, il tema dei trasporti ci sta molto a cuore e siamo felici di aver trovato in lui un interlocutore molto attento al nostro straordinario territorio».

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