Ponte Morandi, apre il Memoriale per le vittime. I familiari: “Luogo di denuncia della meschinità umana. Processo? Incubo prescrizione”
A oltre sei anni dalla strage del ponte Morandi, quando il crollo del viadotto autostradale genovese causò la morte di 43 persone, domenica 15 dicembre verrà inaugurata la prima parte del “Memoriale” delle vittime. Una struttura che intende affiancare, in un percorso di visita, il ricordo di quanto accaduto, la denuncia delle responsabilità di chi avrebbe dovuto prevenire la tragedia, “ma anche proporre un’apertura verso un futuro dove stragi come questa non avvengano più, grazie a leggi e controlli più stringenti rispetto a quelli attuali”, spiega Egle Possetti, a nome del comitato dei familiari delle vittime, mentre ci accompagna di fronte al cantiere della struttura, che sorge proprio dove insisteva la ‘pila 9′ del Morandi, collassata il 14 agosto di sei anni fa.
Un ponte, quello che l’attuale presidente della Regione ed ex sindaco-commissario Marco Bucci ha voluto si chiamasse “San Giorgio”, malgrado i parenti delle vittime avessero chiesto a più riprese di intitolarlo “14 agosto 2018”, a perenne memoria di quanto avvenuto in quella data. “Non andammo all’inaugurazione perché per noi il nuovo ponte non rappresenta alcun ‘modello’, ma solo la rappresentazione di ciò che l’assenza di controlli e l’irresponsabilità di chi dovrebbe tutelare la sicurezza pubblica ha reso possibile”, ricorda Egle Possetti. Il percorso di visita all’interno del Memoriale, fortemente voluto dai familiari, inizierà con un “cilindro immersivo”, uno spazio in cui i visitatori potranno rivivere i momenti della strage, e proseguirà con una sezione dedicata ai soccorsi, informazioni sulla struttura del ponte Morandi, aggiornamenti sul processo giudiziario in corso, e un focus sui disagi subiti dagli abitanti del quartiere sottostante il viadotto. Infine, sarà presente una serra con alberi, piante e la musica del compositore Remo Anzovino: “Vorremmo che il messaggio del Memoriale sia che, nonostante tutto, la vita prevalga sulla morte”, aggiunge Possetti, “in attesa della sentenza di primo grado, prevista per il 2026, e nella speranza che sulla ricerca di giustizia non si abbatta la mannaia della prescrizione“.
Nel Memoriale sarà presente anche uno spazio dedicato ai familiari delle vittime, un’area per incontri pubblici e momenti di formazione, oltre a una zona ristoro.
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