Approvata la manovra di bilancio in Friuli Venezia Giulia, Fedriga: «La più ricca di sempre»
È stata approvata la manovra di bilancio, che il presidente Fvg Massimiliano Fedriga ricorda sia la «più ricca della storia del territorio, da oltre 6,2 miliardi di euro», frutto della «crescita» e «dei patti finanziari sottoscritti con il governo che garantiscono più risorse per i servizi offerti ai cittadini della nostra regione».
E in cui, ricorda sempre il governatore, la giunta «ha deciso di puntare sulle risposte sulla sanità, con 370 milioni di risorse in più rispetto all’anno scorso e oltre 100 milioni sulla famiglia. Poi c’è la misura che reputo uno dei provvedimenti che costituiscono il cuore della manovra, per cui daremo punteggi più alti alle aziende che decidono di alzare gli stipendi per contrastare il fenomeno dei lavoratori poveri».
È finito l’esame della manovra finanziaria poco prima di mezzanotte. L’oltranza dopo le 20 si è resa necessaria, insomma, ma non si è trascinata fino a raggiungere le ore più piccole. Tra le novità più importanti che sono state approvate ieri c’è il via libera a meccanismi per migliorare la retribuzione di chi lavora nel settore sanitario e sociosanitario e la modifica della finestra elettorale per le Comunali 2025, ampliata di un mese, a partire da marzo, in quanto – motiva l’assessore Fvg alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti – «altrimenti ci sarebbero state solo due date per andare al voto».
Decisione attaccata da Pd e Patto, con il capogruppo dem Diego Moretti che incalza: «Andare a toccare la data elettorale è sintomo di debolezza», e il capogruppo del Patto, Massimo Moretuzzo, che affonda: «Dare solamente due mesi di tempo per fare una campagna elettorale non è abbastanza». Tra i Comuni che andranno al voto ci sono Monfalcone e Pordenone, e sugli scranni del Palazzo in piazza Oberdan siedono diversi candidati a sindaco.
Per quanto riguarda la misura sulle retribuzioni in sanità, si tratta in realtà di due interventi puntuali «a rischio impugnazione da parte dello Stato», sottolinea l’assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi.
L’obiettivo è quello di dare priorità a chi lavora in settori particolarmente esposti al rischio esodo, come coloro che lavorano nell’emergenza-urgenza, e la possibilità di «comperare» prestazioni aggiuntive. In tutto in manovra ci sono 57 milioni tra fondi per le ex Rar e politiche del personale, ricorda Riccardi.
L’assessore alla Salute ha anche annunciato l’intenzione di fare una «ricognizione complessiva del sistema della non autosufficienza», quello che per lui merita «più attenzione di tutti», dato che conta su «11 mila posti letto, 8 mila dei quali godono dell’abbattimento delle rette a fronte di 3.500 posti letto negli ospedali». La Salute in complesso arriva a cubare 3,56 miliardi di euro, «una cifra mai stanziata prima per il comparto», ricorda ancora Riccardi.
L’assessore regionale alla Famiglia, Lavoro e Istruzione Alessia Rosolen, dopo aver ricordato i buoni dati sull’occupazione, ha illustrato il suo pacchetto da oltre 249 milioni, nel quale la parte più cospicua è dedicata alla famiglia e al diritto allo studio, «rispettivamente 96 e 74 milioni». Ma la dem Manuela Celotti critica il fatto che non si dia abbastanza priorità alle famiglie povere. Il pacchetto dell’assessore Pierpaolo Roberti è ancora più ricco, con circa 675 milioni stanziati per il 2024 (nel triennio oltre 2 miliardi). Polemiche si sono accese sul tema dell’immigrazione.
La giornata però era incominciata con la fine dell’esame dell’articolo su Cultura e Sport. Durante il quale si era rinfocolata la polemica sul premio giornalistico dedicato ad Almerigo Grilz. Soprattutto per il fatto che la giunta non ha approvato la richiesta delle opposizioni (in particolare dal Patto e da Avs) di dare fondi straordinari alla ricorrenza degli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo o la richiesta di dare fondi al ricordo di Loris Fortuna. Ma l’assessore Mario Anzil ha ribadito che la sua posizione è di dare voce a una cultura «polifonica» che rispecchi il «pluralismo» della regione, e non ha escluso fondi per le due ricorrenze nell’assestamento. Via libera, infine, al pacchetto dell’assessore regionale al Patrimonio e Demanio, Sebastiano Callari, da 145 milioni. —
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