Raffica di furti nel Pordenonese, in poche ore colpite 22 case. E i carabinieri si schiantano durante un inseguimento
Sembra non avere fine il fenomeno dei furti in abitazione, in continua escalation. Una raffica come quella che si è registrata venerdì 13 dicembre, tra pomeriggio e sera, non si vedeva da tempo. Le bande hanno seminato il panico in tutta la provincia, prendendo di mira ben ventidue abitazioni. I militari dell’Arma stanno facendo il possibile per assicurare alla giustizia i malviventi in circolazione, tuttavia, non si tratta di un’impresa semplice. Quelle a cui danno la caccia sono bande organizzate, che studiano tutti i colpi nei minimi dettagli. Nonostante tutto i carabinieri continuano a essere in prima linea, spesso, come accaduto venerdì 13 notte, anche a rischio della propria incolumità.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14881204]]
Erano circa le 21 quando, lungo la strada Pontebbana, all’altezza di Fontanafredda, una pattuglia della Radiomobile di Sacile ha notato un’Audi scura che avanzava in direzione opposta. Sospettando potesse trattarsi di un veicolo in uso ai malviventi i militari hanno invertito la marcia iniziando l’inseguimento del mezzo. Poco dopo, a causa dell’asfalto sdrucciolevole, all’altezza di una curva il militare alla guida ha perso il controllo del mezzo che è finito contro il guardrail. Nonostante i gravi danni subito dal veicolo, i militari all’interno sono rimasti illesi. Accompagnati per precauzione all’ospedale di Pordenone sono stati dimessi poco dopo. L’Audi nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce.
Dei ventidue furti messi a segno, sei si sono verificati a Castions Di Zoppola, quattro a Maniago e ad Aviano, e i restanti in altri comuni della provincia. Il modus operandi dei malviventi è sempre lo stesso: ricorrono all’effrazione di porte o finestre oppure alla tecnica del buco sulla finestra per entrare nelle case e fare razzia. In alcuni dei colpi a Maniago e Zoppola i ladri hanno utilizzato un flessibile per aprire le casseforti. Ancora da quantificare l’ammontare dei furti, che consiste in monili in oro, bigiotteria e contanti.
Solo in sette dei ventidue episodi il tentativo dei ladri è rimasto tale, perché messi in fuga dal sistema di allarme delle abitazioni. Come ha ricordato anche il prefetto Michele Lastella giovedì 12 mattina tracciando il bilancio della criminalità a Pordenone, sono tante le case in cui la sicurezza non è adeguata, data la mancanza di sistemi d’allarme e la presenza di un gran quantitativo di contanti in casa. Nel frattempo, l’amarezza, la rabbia e la preoccupazione tra le famiglie, alla luce di una situazione che pare fuori controllo, continua a crescere.
«Sono rientrato a casa intorno alle 20.30 di venerdì 13 e ho notato due finestre aperte – ha raccontato una delle vittime residente a Castions chiedendo di restare nell’anonimato –. In quel momento i ladri si trovavano ancora all’interno; notandomi arrivare uno di loro è scappato saltando dalla finestra. Dopo essere entrato ho subito notato l’ambiente a soqquadro; i ladri sono scappati a mani vuote considerando che non teniamo oggetti di valore in casa. Tuttavia, resta l’amarezza e il dispiacere per la grave violazione subita. Ciò che fa ancora più arrabbiare è che dalle telecamere, installate all’esterno, sono stata ripresi solo di spalle e non sono riuscito a identificarli. Sabato ho denunciato il fatto ai carabinieri. L’auspicio è che tutte le bande in circolazione vengano presto assicurate alla giustizia».