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Ddl sicurezza, in piazza antifà con padelle e centri sociali con foto di Meloni che bacia Mussolini. Che pena…

Ddl sicurezza, solito (rumoroso) copione al corteo romano: petardi, slogan d’antan e foto al bacio Meloni-Mussolini. La solita veemenza demagogica. E la medesima, rituale, sceneggiata propagandistica della sinistra e delle sue fazioni estremiste in piazza. Al grido di «no al ddl Sicurezza», è partita la manifestazione nazionale a Roma, che vede il coinvolgimento di studenti, sindacati, associazioni e reti sociali territoriali. Siamo in 50.000 esultano attivisti e manifestanti in corteo. Tanti già i cartelli e gli striscioni che invocano a rivolta sociale e insurrezione, rigorosamente mirate: «Dittatura senza democrazia, senza libertà, senza sicurezza», recita tra gli altri – tanto per dare un’idea del tenore – uno slogan messo nero su bianco sugli striscioni. Non solo. Alcuni petardi sono stati lanciati contro un punto vendita di un supermercato in viale Regina Margherita danneggiando una vetrina, imbrattata anche con la scritta “assassini”.

Corteo anti ddl sicurezza Roma, di scena il solito copione e la foto del bacio Meloni-Mussolini

E ancora: «La repressione serve solo a rinforzare e unire le oppressioni. No ddl paura», si legge in un altro delirante cartello su uno dei camion che apre il corteo. «Se voi fate il fascismo, noi seminiamo resistenza: no ddl paura», intima qualcun altro. Mentre tra le bandiere che sventolano, si riconoscono quelle della Cgil, di Arci, dei Cobas, qualcuna della Palestina. Insomma: un potpourri che, nell’amalgamare di tutto un po’, mescola istanze storiche, reminiscenze d’antan, attualità geopolitica e tutto quello che ci gira intorno.

Sindacati, collettivi e centri sociali in piazza

Già, il percorso ideologico e urbano: intanto una strada è fissata, almeno nell’organizzazione dell’evento di piazza. Ed è quella che prevede che il percorso del corteo si snodi da Piazzale del Verano fino alla centralissima Piazza del Popolo. Insomma, in questa ennesima giornata di manifestazione, ancora una volta a Roma, collettivi e centri sociali si sono dati appuntamento in piazza per manifestare (sai che novità?) contro il governo Meloni e il Ddl Sicurezza. Il corteo è partito dal piazzale del Verano con l’obiettivo di dirigersi verso il centro e presidiare la Piazza del Popolo.

Lo “striscione al bacio” e gli attori (sul set) in piazza

Un sito emblematico, in cui far convergere recriminazioni e attualizzazioni storiche discutibili, rivendicate a suon di slogan e immagini artefatte. Non a caso, sono diversi gli spezzoni che sono stati allestiti ad arte. E guarda caso, in testa al corteo, dietro uno striscione, spicca un’immagine che ritrae Giorgia Meloni intenta a baciare un gerarca fascista, che nelle intenzioni di chi l’ha vergato a caratteri di fuoco forse doveva rappresentare Benito Mussolini. E tanto per fare da corredo “istituzionale” alla scenografia cinematografica, ecco spuntare in  piazza anche diversi personaggi dello spettacolo, come gli attori Valerio Mastandrea, Elio Germano e Michele Riondino.

La foto del bacio tra la premier Meloni e Mussolini e il chiaro intento evocativo…

Insomma, per dirla chiaramente e esorcizzare recondite paure infondate e chiaramente strumentali, dietro lo striscione in testa al corteo contro il ddl sicurezza a Roma e lo slogan di facile acchito che recita: «A pieno regime contro ddl paura», e che stigmatizza la gigantografia della premier Giorgia Meloni che bacia Mussolini, il chiaro intento evocativo, chiamato a rinverdire paure esorcizzate da un pezzo e a risuscitare fantasmi sepolti da tempo.

Corteo anti ddl Roma, la sentenza ad avvio di sfilata di Fratoianni

E allora eccoci tornare d’amblè all’attualità rivisitata nell’ottica dei soliti stilemi: «Oggi in piazza tantissimi e tantissime contro un ddl della paura, contro una destra che ha come obiettivo quello di cancellare i diritti di libertà e il diritto al dissenso. Contro questo progetto noi ci siamo e li contrasteremo. Si fermino dalle parti del governo e della sua maggioranza», sentenzia all’avvio della sfilata Nicola Fratoianni, leader di Avs, che si è unito al corteo.

Protesta scenografica e rumorosa: in piazza pentole, padelle, coperchi…

«Non ci arrendiamo questo è solo il primo passo», dicono gli organizzatori dal camion di apertura. Durante il corteo, promosso anche dalla Rete nazionale no a ddl Sicurezza, sono previste diverse azioni comunicative sui temi legati al provvedimento, definito «un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione». Si preannuncia un corteo rumoroso: l’invito degli organizzatori ai partecipanti è di portare pentole, padelle, coperchi «per dare vita a un cacerolazo!», esortano dalle retrovie (e non solo). E rumore è stato…

Tutto fa brodo, ma tra padelle e foto del bacio Meloni-Mussolini, che ne pensano i cittadini?

Perché ogni orpello può servire all’occasione. E ogni azione sovversiva fingere alla bisogna:. E allora, come azione di rilancio contro il ddl sicurezza è stata occupata la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza. Gli studenti di alcuni collettivi, che hanno appunto aderito alla Rete no ddl sicurezza, sono rimasti in aula nottetempo. Mentre a «Delmastro che ha detto che vuole dare calci nel sedere a chi occupa le case», arriva in queste ore la rumorosa risposta: «Vogliamo cacciare chi occupa abusivamente il Parlamento», si esaltano gli organizzatori del corteo contro il ddl sicurezza a Roma in apertura della marcia.

Come a dire: siamo alle solite… Ai cittadini, in ostaggio ancora una volta dopo scioperi e manifestazioni di varia estrazione e motivazione, con l’ennesima, scenografica protesta di piazza, l’ardua sentenza…

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