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Pronto il primo tratto del viale monumentale in Porto Vecchio a Trieste: ultimata la segnaletica

Il primo tratto del futuro viale monumentale del Porto Vecchio, nell’ala più a nord dello scalo, è stato completato e verniciato di fresco.

Il piazzale dietro al magazzino 26, nel punto in cui il primo corridoio di hangar si raccorda alla bretella stradale verso il centro congressi, risulta pertanto ultimato: le tubature sono state interrate, gli allacci ai sottoservizi predisposti e coperti da uno strato di asfalto. Nelle ultime settimane le ditte incaricate hanno provveduto a realizzare la segnaletica orizzontale, individuando il tracciato della futura pista ciclabile.

Questa sarà riservata ai ciclisti “lepre”, quelli più veloci, che vorranno raggiungere il centro città provenendo da Barcola costeggiando appunto il viale monumentale. In direzione opposta potranno continuare a sfruttare la corsia dedicata lungo la parallela bretella da largo Santos al polo museale. Percorsi più dolci saranno infine realizzati lungo il parco lineare, attraverso il corridoio più interno (verso la città) di magazzini.

L’obiettivo è vedere tutte queste opere ultimate entro il 2026, termine fissato dal Pnrr che finanzia gli interventi pubblici in corso in Porto Vecchio. Il primo tratto del viale monumentale, il più vicino a Barcola (in corrispondenza del raccordo stradale) risulta a tutti gli effetti pronto, con un anno di anticipo.

La strada in quel punto è già percorribile e collaudata, sebbene la riapertura al traffico non sarà immediata. L’area rimarrà infatti chiusa ancora per qualche mese, per consentire i cantieri in corso nel vicino magazzino 26 (dove si procede a realizzare il Museo del Mare) e i lavori del nuovo parco lineare, da avviare entro i primi mesi del prossimo anno.

In parallelo si procederà a ultimare il viale stesso nella parte più vicina al Molo IV, dove i cantieri risultato più complessi a causa delle infiltrazioni d’acqua che nei mesi scorsi hanno causato non pochi rallentamenti nei lavori preliminari di infrastrutturazione.

Qui la soluzione sarà quella di realizzare delle “trincee ausiliarie”. In pratica delle buche di servizio, più profonde di quelle in cui inserire le tubature, in cui far defluire l’acqua in eccesso e così poter proseguire con i lavori di scavo e interramento.—

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