Cortina, corsa contro il tempo per completare la pista da bob. Il video dell’enorme cantiere: bosco abbattuto e montagna sventrata
Le immagini sono più eloquenti ed impressionanti delle parole. Dalla cabinovia che porta gli sciatori dal centro di Cortina al Col Drusciè si può osservare la vastità e l’impatto del cantiere che Pizzarotti ha avviato nel febbraio 2024 per costruire la nuova pista da bob delle Olimpiadi Invernali del 2026. Il bosco di Ronco è stato abbattuto, la montagna è stata sventrata, lasciando il posto a ponteggi, ruspe e cemento. Il serpentone che ospiterà il campo di gara, lungo 1.650 metri, formato da 16 curve e con un dislivello di 110 metri, è ancora incompleto. Continua la corsa contro il tempo di Società Infrastrutture Milano Cortina (Simico) per ultimare la struttura entro metà marzo 2025, così da consentire la pre-omologazione dell’impianto.
Il 18 dicembre è previsto il sopralluogo mensile dei tecnici del Comitato Olimpico Internazionale. Alcuni video, ripresi dalla cabinovia, sono stati postati sul sito Facebook “Riapriamo la pista di bob di Cortina” del Bob Club Cortina. I pochi appassionati locali sono eccitati ed entusiasti. Le associazioni che hanno cercato di impedire la costruzione della nuova pista trovano, invece, la conferma delle loro preoccupazioni e denunce per un dissennato dissesto ambientale, che adesso è sotto gli occhi di tutti. Il progetto inizialmente avrebbe dovuto costare una cinquantina di milioni di euro. Poi il costo è salito a 81 milioni di euro. L’aumento delle materie prime e il complesso delle voci riguardanti la progettazione hanno portato il conto a 125 milioni di euro (più Iva, quindi 150 milioni di euro). L’appalto assegnato a Pizzarotti, essendo limitato ai soli lavori per la struttura, è di 81 milioni di euro. La spesa è completamente a carico dello Stato.
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