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Manovra, operazione verità: niente aumento delle tariffe autostradale, ripristinati i fondi all’editoria

La manovra, ritoccata e in parte corretta in commissione Bilancio dopo la maratona notturna, smentisce il terrorismo delle opposizioni su alcuni temi sui quali le opposizioni hanno scatenato un can can. Tagli dei fondi all’editoria, stangata sui pagamenti dei pedaggi autostradali (in realtà un incremento dell’1,8% delle tariffe) e aumento degli stipendi ai ministri. Tutti pericoli rientrati attraverso il via libera ad emendamenti ad hoc alla vigilia dell’approdo in aula della manovra.

Manovra, ripristinati i fondi all’editoria

Nessuno stop ai contributi all’editoria che aveva preoccupato gli editori. In un comunicato diffuso qualche giorno fa la Fieg esprimeva sconcerto per la decisione e si appellava a tutti i parlamentari per votare gli interventi che permettono di garantire «l’articolo 21 della Costituzione e il pluralismo dell’informazione”. Detto fatto, la battaglia per ripristinare i fondi per l’editoria ha colpito nel segno. Tra i più soddisfatti Maurizio Gasparri per la crociata vinta d’intesa con la presidenza del Consiglio a garanzia del pluralismo dell’informazione. “Bisogna semmai sostenere ancora di più l’editoria grazie ai proventi che prenderemo dai giganti della rete che saccheggiano l’editoria e inondano il mondo di fake news”, è il commento del presidente dei senatori di Forza Italia.

Gasparri: battaglia vinta d’intesa con la presidenza del Consiglio

“Ai 50 milioni già ottenuti con l’emendamento appena approvato, si aggiungeranno cifre analoghe che saranno recuperate grazie all’iniziativa a cui sta dando un contributo essenziale il Dipartimento per l’Editoria della presidenza del Consiglio con il sottosegretario Barachini. Ci sono alcuni giornali che indubbiamente svolgono una funzione antagonista e polemica, ma questo fa parte della democrazia. La gran parte dei giornali danno un contributo importante e positivo. Non sono tutti come qualche ‘iena’ in circolazione dedita all’offesa e all’insulto”.

Rientra l’aumento delle tariffe autostradali e degli stipendi

Tra le correzioni contenuti negli emendamenti votati in Commissione Bilancio, in molti casi frutto di riformulazioni, anche lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali. Salta anche la discussa equiparazione degli stipendi dei ministri non eletti con i loro colleghi parlamentari. È  quanto prevede un emendamento riformulato dei relatori. Nella norma resta solo un fondo da 500mila euro per il rimborso delle spese di trasferta dei ministri non eletti.  In particolare la norma prevede che i ministri ed i sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma “hanno il diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni!. La contrarietà all’aumento degli stipendi era stata anticipata dal ministro Guido Crosetto e il congelamento della proposta è stato confermato oggi dalla premier Meloni nell’aula di Montecitorio. “Ma – ha aggiunto rivolgendosi ai 5Stelle  – non accetto lezioni da chi pagava 300 mila euro a Grillo, con i soldi pubblici”.

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